Dalla mozzarella al vino fino al nuovo SUV Alfa Romeo: il governo italiano dichiara guerra al cosiddetto Italian Sounding. “La contraffazione, Italian sounding, ogni anno ddrena decine di miliardi di euro al sistema Italia e compromette la qualità delle nostre eccellenze e del nostro nome. Dobbiamo essere implacabili contro chi pensa di poter usare il nome italiano per vendere prodotti che non hanno nemmeno lontanamente l’eccellenza che l’Italia può vantare”. Lo ha detto il primo ministro Giorgia Meloni interviene alla 56esima edizione del Vinitalya Verona.
Il ministro Adolfo Ursonei giorni scorsi, si è scagliato contro il nuovo veicolo Stellantis, l’Alfa Romeo Milano, che però viene prodotta in Polonia – come la Jeep Avenger o, fino a poco tempo fa, la Fiat 500 con motore a combustione. Il suo collega Francesco Lollobrigida, invece, sosteneva il vino italiano. Ma cos’è l’Italian Sounding? E quanti danni provoca alla nostra economia? Vediamolo insieme.
“Un marchio e un’azienda rispondono a delle regole. Chiunque può produrre ovunque, ma ovviamente deve dire in modo trasparente dove è stato realizzato il prodottoLo ha detto questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in occasione della Giornata del Made in Italy, insistendo sul tema Alfa Romeo Milano. Secondo lui, la legge contro l’Italian Sounding recentemente adottata dall’Italia vieterebbe questa “confusione”. Secondo lui “l’importante è essere corretti nei confronti del consumatore, per lasciargli la libertà di scegliere con consapevolezza”.
Per Francesco LollobrigidaIl Ministro delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare, al Vinitaly di Verona, “Dobbiamo difendere i nostri prodotti e sapere che rappresentano un’eccellenza in termini di qualità, ma la qualità deve essere riconoscibile per chi compra. Il pericolo dell’Italian sounding è che le persone comprano cose pensando che siano italiane, ma invece scoprono che non lo sono.. A livello internazionale occorre creare sempre più una condizione di trasparenza. Il processo di produzione e trasformazione deve essere leggibile, affinché le persone possano scegliere cosa comprare e quanto pagarlo”.
Con Italian Sounding definisci cosa “sembra italiano”, molto spesso vere e proprie contraffazioni, in altri casi prodotti dissimili, vagamente simili all’originale, ma prodotti all’estero. È il caso della famigerata Parmigiana, o Salsa Pomarola, la Zottarella che è un tipo di mozzarella prodotta in Germania. E così via.
Si calcola, secondo The European House – Ambrosetti, che nel mondo sono 79 miliardi i prodotti che potrebbero configurarsi come Italian Sounding. Dalle vere e proprie imitazioni, alla falsa indicazione con la bandiera tricolore, fino ai discendenti di emigranti che utilizzano il proprio cognome come “certificazione” dell’italianità del prodotto. D’altronde, avete mai provato a comprare gli spaghetti o – cielo non voglia – le lasagne alla bolognese in un supermercato in Inghilterra?
Il record mondiale di questi “falsi” è detenuto da loro stati Uniti, ma l’incidenza è molto elevata in Giappone, mentre in Europa il discutibile primato spetta alla Germania. Secondo la Coldiretti questo business – limitandosi al settore alimentare – vale 120 miliardi di euro in tutto il mondo. Se consideriamo che, nel 2022, l’export del nostro settore ha raggiunto i 60 miliardi di euro, l’entità del danno è abbastanza evidente.
