Ad aprile i consumi continuano a scendere. Vendite in calo del 3,3% rispetto all’anno precedente, bene solo online – .

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Roma, 6 giugno. (Adnkronos) – L’acqua è una risorsa fondamentale per il benessere dell’uomo e del pianeta. Ma non solo, perché per l’economia italiana genera un valore aggiunto complessivo di 367,5 miliardi di euro al 2022 (considerando ciclo idrico esteso, impatti indiretti e indotti, gestione economica e acqua come input produttivo). Un asset fondamentale per circa 1,8 milioni di imprese in Italia, Paese al secondo posto in Europa per prelievi destinati all’agricoltura, subito dopo la Spagna. Il settore primario è infatti il ​​primo settore per prelievi idrici (56% nel periodo 2015-2019): consuma in media 4.460 metri cubi per ettaro e restituisce il 93,7% di acqua. I dati sono stati diffusi oggi a Roma nell’ambito dell’evento ‘La gestione dell’acqua nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse’ promosso da Agronetwork, Confagricoltura e Heineken Italia, alla presenza del sindaco Gualtieri e del commissario nazionale straordinario per la Siccità, Nicola Dall’Acqua.

Il convegno ha messo in luce i risultati raggiunti dall’agroindustria ma anche obiettivi e opportunità da cogliere in un contesto di cambiamenti climatici, siccità e perdite idriche, attualmente pari a 8,9 miliardi di metri cubi. Solo nel 2022, l’Italia ha registrato perdite nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile per il 42,4% dell’acqua immessa in rete: una quantità capace di soddisfare il fabbisogno idrico di 43,4 milioni di persone (Istat, 2024). Fondamentali per questo sono le risorse del Pnrr (900 milioni per la manutenzione della rete di distribuzione), la manutenzione dei grandi e vecchi serbatoi, gli incentivi a imprese e consorzi per innovare la rete, il recupero delle acque piovane, l’uso di energie rinnovabili, il ritorno dell’acqua all’ambiente.

“È importante che imprenditori, esperti del settore e rappresentanti istituzionali possano confrontarsi sull’uso consapevole delle risorse. L’acqua, in particolare, è un bene prezioso e fondamentale per l’agricoltura e il settore agroalimentare, che rappresenta un’eccellenza nazionale. – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin – Purtroppo il territorio è minacciato dai cambiamenti climatici e l’acqua è diventata la nuova emergenza. Il mio impegno come Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è razionalizzare il sistema idrico perché in Italia i gestori sono 2391 ed è quindi necessario implementare anche il sistema di irrigazione con tecniche che consumino meno possibile e aumentino il riutilizzo dell’acqua. Dobbiamo costruire nuove dighe e realizzare aree di raccolta dell’acqua piovana per rilasciarla nei periodi di siccità ed evitare danni quando piove troppo. Il nostro piano di adattamento ai cambiamenti climatici indica le azioni necessarie, 361, e devono essere differenziate a seconda delle esigenze dei vari territori. Al G7 di Venaria abbiamo sensibilizzato anche altri Paesi e per la prima volta il Forum si è impegnato a costituire una coalizione sull’acqua. Solo attraverso la collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti potremo affrontare con successo questa sfida epocale. Il dibattito odierno rappresenta un ottimo punto di partenza per una gestione più responsabile del complesso delle risorse idriche, anche per il settore agroalimentare”.

Per Sara Farnetti, presidente di Agronetwork, specialista in Medicina Interna ed esperta in Nutrizione Funzionale: “La sostenibilità è un concetto circolare: ciò che fa bene al nostro organismo giova anche all’ambiente in cui viviamo. L’acqua è una risorsa vitale per il Pianeta così come lo è per il corpo umano. È bello sapere come usarlo.”

“La gestione efficiente dell’acqua è un bene indispensabile per il settore primario – aggiunge il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza – Oggi, infatti, le imprese agricole devono fare i conti con fenomeni climatici estremi: siccità, da un lato, inondazioni e inondazioni, dall’altro. Per questo motivo, infrastrutture irrigue performanti, che permettano lo stoccaggio e il dosaggio dell’acqua e strategie di contrasto alle dispersioni, rappresentano una priorità assoluta, a vantaggio delle imprese e dell’intera comunità, garantendo benefici economici e limitando l’impatto ambientale. In quest’ottica Confagricoltura promuove da tempo iniziative che puntano all’innovazione, per un’agricoltura sempre più circolare e resiliente”.

In questo contesto, le imprese stanno investendo in ricerca e innovazione per sfruttare tutti gli strumenti utili a disposizione in grado di mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle proprie attività, anche in vista degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030.

Tra le best practices illustrate nel corso della giornata, quella di Heineken Italia, primo produttore di birra del Paese (oltre 7,1 milioni di ettolitri prodotti nei 4 birrifici della zona), che conferma il percorso iniziato più di 10 anni fa per il risparmio idrico. Nell’ultimo anno, grazie alle misure di efficienza messe in atto, l’azienda ha tagliato 3,8 milioni di ettolitri di acqua nei suoi 4 birrifici nel 2023 (-13% sul 2022), l’equivalente di 138 piscine olimpioniche. I quattro birrifici Heineken in Italia si confermano nel 2023 eccellenze green nel panorama produttivo del Gruppo in Europa, al primo posto per riduzione dei consumi idrici, e tra i primi Paesi in termini di riduzione delle emissioni di CO2. Con 58 birrifici in 22 paesi, Heineken produce una birra su cinque aperte nel Vecchio Continente. Da quando ha iniziato il suo percorso nel 2010, il Gruppo ha ridotto il consumo di acqua per ettolitro di birra prodotta del 57%, per un totale di 12,8 milioni di ettolitri risparmiati.

“Da oltre 10 anni Heineken pone al centro delle proprie strategie la sostenibilità, che rappresenta una priorità per l’azienda a livello globale – afferma Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di Heineken Italia – I risultati sono il risultato di un impegno costante nell’ambito del nostro piano di sostenibilità “Brew a Better World”. Come Heineken Italia stiamo accelerando per raggiungere obiettivi ambiziosi entro il 2030: eliminare le emissioni di CO2 nella produzione e lavorare sull’efficienza per ridurre il consumo di acqua in tutti i nostri birrifici, passando da circa 3,5 a 2,9 ettolitri di acqua per ettolitro di birra prodotta. Il piano di sostenibilità Brew a Better World agisce su molti ambiti, non solo ambientale, ma anche sociale e di promozione del consumo responsabile. L’obiettivo è contribuire attivamente alla salvaguardia del mondo in cui viviamo, facendo un uso rispettoso delle risorse che ci offre. Risorse che non sono infinite come l’acqua, che per noi è fondamentale tutelare”.

Per Daniele Rossi, segretario generale di Agronetwork “il quadro emerso oggi indica quanto il sistema delle imprese agricole e industriali, la ricerca e le autorità competenti siano consapevoli non solo delle esigenze di una migliore gestione e risparmio delle risorse idriche ma anche della necessità di nuove tecnologie applicabili alla gestione dell’acqua. Alcuni di questi vedono la dimensione europea come molto attiva, come ben espresso ad esempio dalla direttiva sul riutilizzo delle acque. Tuttavia, purtroppo, molti altri soffrono ancora dell’assenza di un quadro normativo armonizzato o addirittura inutilmente restrittivo, come nel caso della TEA. È inoltre necessario sensibilizzare ancora di più la filiera a valle della produzione agroalimentare, ovvero Ho.Re.Ca e consumatori, affinché il risparmio idrico prodotto a monte non venga successivamente disperso”.

 
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