aumento di 435 euro in arrivo già da luglio – .

aumento di 435 euro in arrivo già da luglio – .
aumento di 435 euro in arrivo già da luglio – .

I l rinnovo del contratto bancario delle banche di credito cooperativo è alle battute finali. In questi giorni si stanno tenendo incontri tra Federcasse, guidata dal vicepresidente Matteo Spanò, e i sindacati (Fabi, che rappresenta circa il 60% dei lavoratori, First, Fisac, Uilca e Ugl) per raggiungere un accordo definitivo.

Per i 36.500 lavoratori l’aumento di 435 euro al livello medio di riferimento sembra ormai un punto fermo, in linea con quanto concordato tra Abi e sindacati per i lavoratori del credito ordinario.

Si parla anche di riduzione dell’orario di lavoro

Considerando che i banchieri dell’ABI, con la tranche da 100 euro di settembre, avranno già incassato 350 euro di aumento, nelle BCC si materializzano due ipotesi: la prima riguarda il 350 euro subito, a luglioe 5 mesi di arretratila seconda riguarda l’intera somma di 435 euro subito a luglioma una certa disponibilità a valutare diversamente gli arretrati e il numero dei mesi.

Attualmente si sta lavorando per raggiungere un accordo che consenta alle aziende di attuare i primi aumenti già a partire dal Busta paga di luglio. Oltre alla questione delle tranche, ci sono anche alcune questioni territoriali in via di risoluzione, mentre altre, come la proposta di ridurre di mezz’ora l’orario di lavoro, sul modello del contratto Abi, sono ancora aperte con i sindacati in attesa una risposta definitiva. Mentre l’Abi ha dato tempo di sette mesi alle banche per definire la modalità di riduzione, le BCC valutano di rinviare laattuazione nel 2025.

Emerge con sempre maggiore chiarezza anche la questione degli organismi bilaterali nel settore del credito cooperativo. Attualmente è previsto un contributo pari allo 0,36% della Ral che viene destinato al Fondo Sostegno al Reddito per i prepensionamenti, con circa 1.500 prepensionamenti nel periodo compreso tra il 2021 e il 2023 e un fondo attualmente dotato di 90 milioni di euro. Per questo i soggetti coinvolti stanno discutendo del Fondo per l’Impiego di Credito Cooperativo (Focc), ideato nel 2014 ma mai attivato, che mira a sostenere l’assunzione dei giovani.

Nonostante il credito cooperativo abbia un’età media inferiore rispetto al credito ordinario, i partiti stanno ancora affrontando la questione generazionale e cercando modalità per incoraggiare i giovani ad entrare nel settore. L’ipotesi al momento al vaglio prevede di sospendere lo 0,36% del Fondo sostegno al reddito e di trasferirlo al Focc, con una ripartizione per due terzi a carico delle imprese e un terzo a carico dei lavoratori. A questa percentuale si aggiungerebbe un ulteriore 0,14%, distribuito nello stesso modo, portando il totale allo 0,50%. L’obiettivo è utilizzare queste risorse per favorire l’assunzione di donne, lavoratori fino a 36 anni e lavoratori del Sud.

Altri punti da definire

Altri punti in discussione includono il benessereIL pensione per i giovani e gli flessibilità, con particolare attenzione alle motivazioni delle proroghe dei contratti a tempo determinato oltre i 12 mesi, come previsto dal c.d. decreto lavoro che fissava al 31 dicembre di quest’anno il termine ultimo per gli interventi sul tema. Attualmente si sta valutando la possibilità di affrontare la questione attraverso una dichiarazione congiunta nel contesto della desertificazione bancaria.

Le banche di credito cooperativo hanno mantenuto una forte presenza territoriale sulle filiali fisiche, punto molto apprezzato dai sindacati, e nel complesso nel settore si è registrato un sostanziale mantenimento dei livelli occupazionali. Nella dichiarazione sulle misure e gli strumenti per contrastare la desertificazione, le parti stanno discutendo anche di includere le motivazioni delle proroghe dei contratti a termine, che hanno un impatto significativo nel settore, soprattutto nei picchi stagionali.

 
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