il senso del colore – .

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«Come creativi dobbiamo dare il massimo rendere le infrastrutture tecnologiche accessibili a tutti. Sono essenziali per rimanere umani” afferma il team di arts+research Cromasonico quello insieme a Ivy Ross presenta l’installazione Google al Fuorisalone 2024 Dare un senso al coloreun caleidoscopio di sensi Garage 21.

E il colore era, direbbe Google. L’installazione multispaziale e caleidoscopica parte dalla ricerca sull’universo cromatico Dare un senso al colore, che il colosso americano porta negli spazi di via Archimede 26 durante la Milano Design Week. UN percorso site-specific dedicato agli infiniti sensi del colore, a cura della vicepresidente del team di progettazione hardware Ivy Ross e del suo laboratorio di arte e ricerca Chromasonic. Un viaggio etereo tra luci e suoni, senza confini, che mira a mostrare un nuovo modo di percepire il blu, il rosso e l’intero spettro cromatico che pensiamo di conoscere. Il pubblico è invitato a entrare in docce luminose e coinvolgenti, dove un getto di luci e suoni si proietta e vibra all’interno di tele traslucide che creano una serie di piccole stanze aperte piene di onde sonore, collegate tramite un algoritmo. 21 spazi dove Chromasonic traduceva le frequenze sonore in luce e viceversa per far sì che, in una sinestesia futuristica, luce udibile e suono visibile. COSÌ che sapore può avere un colore? Quale profumo o forma, quale sensazione o suono? La mostra continua cercando di rispondere a queste domande e culmina con una tavola apparecchiata con le ultime innovazioni hardware di Google.

Abbiamo chiacchierato con Johannes Girardoni, che insieme ad Harriet Girardoni, Orpheo McCord e Joel Shearer ha fondato nel 2019 il laboratorio di arte e ricerca Chromasonic, per spiegarci la mostra.

Foto Edoardo Delille e Giulia Piermartiri

In questa mostra i confini tra un colore e l’altro sembrano molto sottili. Come definiresti il ​​colore?
Il colore è qualcosa di instabile, ha al suo interno luce e materia. Il modo in cui lo percepiamo è solo luce. È un mezzo fondamentale per creare informazioni, è il mezzo attraverso il quale percepiamo la realtà. Con il nostro laboratorio abbiamo sviluppato una tecnologia per rendere il colore capace di fare qualcos’altro, abbiamo la responsabilità di utilizzare il potere del colore con tutte le sue proprietà.

La vista è il senso più egemonico, siamo bombardati dalle immagini. Ciò crea una forma di ansia e nevrosi. Come può aiutarci la tecnologia?
Se potessimo usare le nostre modalità come creatori e designer potremmo fare una rivoluzione creativa. La nostra esperienza nel campo della tecnologia e la conoscenza che abbiamo tra le mani in quest’epoca potrebbero aiutarci a sfruttare appieno stimoli come colore, luce e suono. Questo ci aiuterebbe a creare spazi in cui possiamo rallentare intenzionalmente. Certo, potremmo rifugiarci nella natura, nella meditazione che ci è sempre sembrata l’opposto della tecnologia, più legata al concetto di velocità. L’uomo e la macchina sono sempre stati considerati agli antipodi in termini di percezione, tuttavia abbiamo la possibilità di rimanere umani grazie alla tecnologia. Con questa installazione abbiamo provato, amplificando i sensi in modo olistico, a creare un luogo in cui possiamo essere più presenti e scoprire più connessioni con il nostro sé interiore.

Come vedi il futuro?
Le nuove tecnologie sembrano sempre problematiche, ma in realtà rappresentano un’enorme opportunità. Come artisti dobbiamo fare di tutto per rendere le infrastrutture tecnologiche più vicine e più accessibili. Vedo, sento, un futuro luminoso per tutti.

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