Pier Silvio chiama a raccolta il popolo Mediaset. “Mio padre è amore” – .

Pier Silvio chiama a raccolta il popolo Mediaset. “Mio padre è amore” – .
Pier Silvio chiama a raccolta il popolo Mediaset. “Mio padre è amore” – .

C’è la voce fuori campo di Gerry Scotti. E c’è la torre della televisione che al tramonto si tinge dei colori struggenti dell’affetto: “Grazie Presidente – Ciao papà”. Un anno dopo, Pier Silvio festeggia il padre a Cologno Monzese, tra tecnici e giornalisti Mediaset. Canzoni. Immagini. Parole. Duemila persone si sono accalcate allo Studio 20, all’aperto davanti al maxischermo e poi collegate da Roma e Madrid. «Mio padre – esordisce emozionato – era un uomo eccezionale. E oggi voglio usare la parola che più di tutte lo rappresenta. Una parola disarmante per la sua semplicità. Ma anche la parola più forte, potente e universale di tutte. Amore”.

Applausi e lacrime, come succede nella vita. Emozione e visione, perché Silvio Berlusconi era un uomo che non si è mai guardato indietro. Un anno dopo, Pier Silvio è alla guida dell’impero televisivo e lì, dove si costruiva il successo e si affinava, apprezzava e criticava una nuova Italia, dedica un breve discorso al fondatore che lo ha preceduto.

Nessuna chiave politica, dopo mesi in cui si rincorrevano le voci sull’ingresso in campo del secondogenito, ma piuttosto note dettate dal cuore. Orgoglio e appartenenza, dopo la confusione dei primi giorni. Oggi la famiglia ha trovato un nuovo equilibrio e ha risolto nel segno dell’unità e della concordia la difficile questione della volontà che in altre dinastie ha causato disastri; Marina, la sorella di Pier Silvio, è appena diventata Cavaliere. Con una sorta di passaggio di testimone generazionale.

Si guarda allo specchio, davanti al popolo Mediaset, ma senza telecamere e taccuini a rompere formalmente quel clima composto e in qualche modo, paradossalmente, privato.

«Mio padre – continua Pier Silvio – aveva una capacità unica di amare e di farsi amare. Mio padre è amore per la vita. Amore per la famiglia. Amore per il lavoro. E amore incondizionato per il suo Paese”.

È la volta del documentario firmato da Tony Capuozzo, diretto da Roberto Burchielli, che mette insieme i pezzi di quell’avventura unica nell’Italia del dopoguerra. Ci sono Fedele Confalonieri, Arrigo Sacchi, Zatlan Ibrahimovic. Ancora i figli, tutti e cinque, Gianni Letta, Marcello Dell’Utri e Adriano Galliani. Una galleria di personaggi, tra cui Antonio Tajani e Paolo Del Debbio, Lina Tombolato, moglie di Ennio Doris, e Guido Barilla. Testimonianze in onda questa sera, in prima serata su Canale 5, Italia 1, Rete4 e TgCom24.

Calcio. I televisori. Politica. Quel caleidoscopio chiamato Silvio. Le mille vite che continuano.

«I suoi valori – prosegue Pier Silvio – sono un esempio oggi. Un esempio non solo per chi lo amava, ma anche per chi non lo amava o addirittura si opponeva. La sua gentilezza, la sua umanità, la sua combattività e la sua generosità – aggiunge Berlusconi junior – sono oggi riconosciute da tutti e da tutti apprezzate”.

Un’offerta sorprendente di attività, un segno indelebile nella società del nostro Paese. E forse oggi che non esiste più nemmeno il rimpianto di qualche insospettabile avversario.

Tutto materiale per gli storici delle prossime generazioni. Per oggi vanno bene le note degli artisti di Io canto e le tartine divorate tra un sorriso e un cocktail. Selfie e abbracci. Il diluvio per battezzare un giorno davvero speciale.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Paris Hilton si affida agli infrarossi, Elisabetta Canalis agli ultrasuoni e Federica Nargi alla stimolazione manuale – .
NEXT Alessia Marcuzzi al posto di Loretta Goggi? – .