Maggie Moore(s) – One Murder Too Many, la recensione del film con Jon Hamm e Tina Fey – .

Jay Moore, improbabile manager di una paninoteca a Buckland, lo è coinvolto in affari loschi, legato all’ambiente pedopornografico, e non sa come uscirne. Il peggio per lui deve ancora arrivare e quando la moglie Maggie lo scopre e minaccia di rivolgersi alla polizia, Jay capisce come solo una soluzione radicale possa risolvere i suoi problemi: così si assume un sicario per spaventarlama quest’ultimo decide invece di ucciderla, bruciandone poi il corpo all’interno della sua macchina.

Una scena con protagonista Jon Hamm

Come vi diciamo in recensione di Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppoil capo della polizia Jordan Sanders ovviamente lo sospetta in primo luogo per l’omicidio di sua moglie, ma inizialmente l’alibi del mandante sembra reggere. Per sviare i sospetti, Jay contatta nuovamente l’assassino per uccidere un’altra donna con lo stesso nome della vittima, sperando che la polizia pensi che il crimine di sua moglie sia dovuto a un caso di scambio di identità a causa dell’omonimia. Inutile dire che le cose cominceranno a sfuggire di mano man mano che le indagini di Sanders si stringeranno sempre di più attorno a lui.

Due colpi

Tina Fey in un momento del film

L’inizio con la ragazza in fuga e il ritrovamento del cadavere la mattina seguente quando, scoperto il nome della povera sventurata, l’azione torna indietro di dieci giorni. affrontare un lungo flashback pronto a spiegare quanto accaduto in precedenza, quell’evento scatenante che caratterizza il cuore narrativo di una commedia nera con un tocco noir, che in parte guarda ad alcuni film dei fratelli Coen con ambizioni evidentemente molto limitate. Fin dal titolo Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppocon il riferimento già nella tranche anglosassone al nome comune alle due donne assassinate, il film intende mettere la sua impronta tragicomicache fuori casa caratterizzerà tutti i cento minuti di visione, non senza momenti più cupi e inaspettatamente drammatici che fanno capolino qua e là nello svolgersi della una storia sui generis.

Senza equilibrio

Un omicidio di troppo di Maggie Moore 1

Tina Fey e Jon Hamm, protagonisti di Maggie Moore(s) – One Murder Too Many

La disparità di toni e di atmosfere è esagerata rispetto al previsto, tanto da rischiare di creare uno scollamento a volte troppo netto, facendo perdere di consistenza un’operazione che, analizzata nel suo insieme, si rivela tutto considerato, decisamente troppo sottilevuoi per personaggi volutamente caricaturali, vuoi per una gestione delle gag e dei rapporti esistenti tra loro che si innesta su forzature evidenti, ricercando svolte improvvise o scorciatoie prima di un epilogo parzialmente intuibile. Dove Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppo riesce a divertire solo grazie al cast solido ed eterogeneo da cui fa capo Jon Hamm E Tina Fey: integro, ma frastornato, capo della polizia, lui e un interesse sentimentale/bellissimo per salvarla. Inoltre, Hamm sembra ormai aver aderito a questo tipo di ruolo, in cui sfrutta i propri sorriso piacevole in ottica leggeracome anche in quello leggermente precedente Confessa, Fletch (2022).

Uomini cattivi

Un omicidio di troppo di Maggie Moore 2

Maggie Moore(s) – One Murder Too Many: una scena del film

In questa occasione il protagonista è diretto da una sua vecchia conoscenzaquesto è John Slattery che aveva condiviso con lui il set della serie cult Uomini pazzi. Non si tratta del suo primo lavoro dietro la macchina da presa pensato per il grande schermo, in quanto dieci anni fa aveva già firmato un’altra commedia nera, adattamento del romanzo omonimo, ovvero La tasca di Dio (2014), con John Turturro e il compianto Philip Seymour Hoffman. Un primo lavoro con cui Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppo condivide punti di forza e di debolezza, a cominciare da uno stile impersonale e impalpabile che uccide sul nascere la potenziale curiosità dello spettatore. Tutto è così messo insieme, con i colpevoli già precisati all’inizio come matrice stessa dell’assunto, che attende solo quell’epilogo parzialmente conciliante, ma quell’ironia nera che avrebbe dovuto regnare sovrana in tutto il racconto si sfuma via via in un susseguirsi di gag e battute che raramente colpiscono nel segno.

Conclusioni

L’omicidio di due giovani donne omonime allarma la polizia, che non sa più da che parte girarsi e ovviamente annovera tra gli indagati anche i due rispettivi mariti, ormai vedovi più o meno afflitti. Lo spettatore conosce già la verità fin dall’inizio e si ritroverà ad accompagnare il poliziotto di Jon Hamm durante le indagini senza veri colpi di scena. Maggie Moore(s) – One Murder Too Many è una commedia nera che sembra un noioso copia/incolla dei fratelli Coen, priva di inventiva e originalità nel dipanarsi di gag e battute all’insegna di una ottusa e scontata ironia nera, che è disomogeneo anche nella gestione dei toni, con leggerezza e cupezza che convivono in modo malsano. Il buon cast può fare ben poco per risollevare l’eccessiva, inconsistente, leggerezza generale.

Perché ci piace

  • Jon Hamm e Tina Fey sono un buon cast…

Cosa c’è che non va

  • …è un peccato che i personaggi, soprattutto quelli secondari, siano incoerenti.
  • Gag e battute che risentono di una narrazione sbilenca.
  • Guardiamo il cinema dei Coen, senza personalità.

Tag: Maggie Moores Murder recensione film Jon Hamm Tina Fey

 
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