la recensione dell’ultimo film di due leggende del grande schermo – .

la recensione dell’ultimo film di due leggende del grande schermo – .
la recensione dell’ultimo film di due leggende del grande schermo – .

Il commovente Fuga in Normandia uscì nelle sale un anno dopo la morte della grande attrice protagonista, Glenda Jackson. Al suo fianco c’è Sir Michael Caine, che ha annunciato il suo ritiro dalle scene. La recensione di Daniela Catelli.

2014. Bernie Jordan ha 89 anni e con la moglie di una vita, gravemente malata, vive in una bellissima casa di riposo per persone facoltose, con tutte le cure e le attenzioni necessarie. È un veterano della Marina britannica e ha preso parte allo sbarco in Normandia nel 1944: con l’avvicinarsi della data della celebrazione, ha chiesto di prendere parte ad un’escursione di gruppo. Ma è tardi e i posti sono finiti. Bernie però non si arrende e con la complicità della moglie organizza una “fuga” in solitaria. Ha una missione da compiere e nessuno può fermarlo.

Per una volta, al cinema, ci permettiamo di essere sentimentali e commossi. Perché Fuga in Normandia non è solo la narrazione filmica di un evento realmente accaduto 10 anni fa, quando un veterano di guerra “scappò” dalla casa di riposo per andare da solo a commemorare il D-Day sulle spiagge dello sbarco, ma è anche un monumentol’ultimo, a due leggende del cinema britannico e mondiale: Glenda Jacksonmeravigliosa attrice due volte vincitrice dell’Oscar, scomparsa nel giugno 2023 all’età di 87 anni, e signore Michael Caino – 91 anni e per fortuna ancora tra noi – che dopo un Oscar, una carriera fantastica e innumerevoli premi, ha annunciato il suo ritiro ufficiale dalle scene dopo aver interpretato un personaggio reale che al momento della sua impresa aveva la sua stessa età quando ha compiuto . Nei loro volti, così espressivi, così riconciliati con l’idea del tempo che passa, della vecchiaia, perfino della morte, convinti come i loro personaggi della necessità di godere di ogni singolo istante possibile, anche solo ricercandolo nella memoria di una vita felice, passa buona parte della storia del cinema che amavamo e di una delle più alte scuole di recitazione che il mondo abbia mai avuto.

Mettiamola così: se sei adulto o magari hai superato la mezza età, potrai sicuramente immergerti con più facilità, in virtù delle tue esperienze o di quelle dei tuoi genitori, nella storia, nei sentimenti e nell’avventura vissuta da Bernie Jordan e sua moglie. Fuga in Normandia non solo racconta una storia che ha fatto scalpore ed è diventata popolarissima sulla stampa e sui social nonostante il suo stesso protagonista, ma parla anche della guerra e dello spreco di giovani vite che comporta, della pace così necessaria ( ora più che mai, mentre i generali sono ansiosi di tornare ad uccidere) ma così difficili da ottenere, dei rimorsi, della colpa dei sopravvissuti, dei traumi che chi ha vissuto quei tragici giorni spesso, come sappiamo, non confidarti nemmeno alle persone più vicine. Ed è un film che parla di riconciliazione, di un mondo in cui, al di là delle differenze di lingua e cultura, siamo tutti fragili e sottoposti allo stesso dolore, quindi fratelli. Non sono cose facili da capire oggi, ma il film lo fa molto bene, con piccoli tocchi che mettono a confronto passato e presente, giovinezza e vecchiaia, decadenza del corpo e forza dello spirito.

Fuga in Normandia è anche una di quelle storie d’amore che è sempre più raro vedere nella vita reale, di persone che si sono scelte giovanissime e hanno trascorso la vita insieme, lasciando libero il proprio partner quando necessario, come fa la donna nel film. La moglie di Bernie quando capisce che, per quanto rischioso, è necessario che lui se ne vada. Certo, in una storia così complessa è un po’ difficile evitare qua e là la retorica, che noi, ad esempio, abbiamo trovato un po’ troppo presente nel commento musicale, ma si tratta di peccati veniali perché i momenti di pathos sono ben equilibrato dall’umorismo e mai esagerato da una sceneggiatura ben scritta e da un film ben girato che ha la fortuna di poggiare sulle spalle di due giganti, ai quali non smetteremo mai di essere grati per tutto quello che hanno fatto per noi che abbiamo sempre amato cinema. Per quanto riguarda coloro che hanno lottato e sono morti per liberarci dal nazifascismo nell’età in cui i nostri figli sono iperprotetti e angosciati perché non riescono a trovare il loro posto nel mondo, la gratitudine è ovviamente molto più alta. con in più l’amarezza e il rammarico di non aver reso giustizia al loro sacrificio.

Guarda un’esclusiva clip in anteprima del film

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV ci sono anche titoli importanti! – .
NEXT 5 film d’animazione che scateneranno le tue emozioni – .