Come Milei ha triplicato il numero di appartamenti in affitto sul mercato immobiliare – .

Come Milei ha triplicato il numero di appartamenti in affitto sul mercato immobiliare – .
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Eletto il 19 novembre, il presidente argentino Javier Milei ha promesso ai suoi elettori dodici mesi di sofferenza prima di far ripartire il Paese. Sono bastati cinque mesi per vedere i primi effetti, alcuni negativi, altri positivi. La cura del cavallo, anche se non completa, ha avuto ricadute importanti che giudicheranno gli argentini, ma sul settore immobiliare c’è stata una rivoluzione.

Secondo la Camera Immobiliare Argentina, il numero di appartamenti disponibili per l’affitto a Buenos Aires è aumentato del 174% dal punto più basso dello scorso dicembre, passando da 6.700 appartamenti disponibili per più di 19.000, e ora è allo stesso livello di gennaio 2020. Un miracolo, ma come è successo?

Va detto che il Paese aveva molta strada da fare: la legge sugli affitti del 2020 estendeva la durata dei contratti di affitto da due a tre anni e fissava gli affitti sulla base di un indice, stabilito dalla banca centrale, che teneva conto dell’inflazione e affitti. Insieme all’obbligo di pagare l’affitto in pesos, moneta nella quale gli argentini hanno perso da tempo la fiducia e che preferiscono al dollaro, questa legge ha contribuito al crollo dello stock di alloggi in affitto: nel mese successivo alla sua adozione, l’offerta immobiliare era diminuito del 20%, a causa dell’eccessiva regolamentazione del settore.

Da liberale convinto, Javier Milei ha preso la strada esattamente opposta, dal giorno successivo alla sua elezione. Il mega-“decreto di necessità e urgenza” adottato il 21 dicembre ha previsto la totale deregolamentazione del mercato immobiliare, lasciando proprietari e inquilini liberi di decidere i termini del loro contratto di locazione. Questa scelta è valsa al presidente argentino il sarcasmo dei suoi avversari, i quali hanno spiegato che ora la gente può pagare l’affitto “in chili di manzo o litri di latte”. Tuttavia, secondo la Camera Immobiliare argentina, il metodo ha funzionato: Dopo un inizio caotico, i prezzi si sono stabilizzati e ora crescono a un ritmo più lento dell’inflazione.

Quindi per poter portare gli appartamenti sul mercato è stato sufficiente liberalizzare il settore, rendendo conveniente l’affitto anche a condizioni diverse da quelle standard. L’aumento dell’offerta, dopo un po’ di confusione, ha calmato il settore. Dopotutto le case c’erano, c’era semplicemente la paura di affittarle perché il proprietario non era tutelato. una volta garantita questa protezione, l’offerta è tornata.

Lo capiranno in Italia, dove la Banca d’Italia indica invece la strada opposta (ma di questo ne parleremo a parte).



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