L’amministrazione statunitense ha bloccato una spedizione di munizioni di fabbricazione americana verso Israele. Lo hanno riferito due funzionari israeliani ad “Axios”, secondo cui è la prima volta dall’attacco del 7 ottobre che gli Stati Uniti bloccano una spedizione di armi destinate all’esercito israeliano. L’incidente ha sollevato serie preoccupazioni all’interno del governo israeliano, hanno affermato le stesse fonti. Il presidente Joe Biden si trova ad affrontare aspre critiche da parte di una parte crescente del pubblico statunitense che si oppone al suo sostegno a Israele. A febbraio l’amministrazione statunitense ha chiesto a Israele di fornire garanzie che le armi di fabbricazione statunitense sarebbero state utilizzate dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) a Gaza, in conformità con il diritto internazionale. Israele ha fornito una lettera di assicurazioni firmata a marzo.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato diverse dichiarazioni nei giorni scorsi affermando che intende ordinare l’invasione di Rafah indipendentemente dal fatto che Israele e Hamas raggiungano un accordo sul rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e su un cessate il fuoco. Netanyahu ha accennato a tensioni con l’amministrazione Biden in una dichiarazione rilasciata oggi in occasione del Giorno della Memoria dell’Olocausto. «Durante il terribile Olocausto, ci furono grandi leader mondiali che rimasero a guardare; quindi la prima lezione dell’Olocausto è: se non ci difendiamo, nessuno ci difenderà. E se dobbiamo agire da soli, saremo soli”, ha detto. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha visitato Israele mercoledì scorso e ha avuto una “dura” conversazione con Netanyahu riguardo a una possibile operazione israeliana a Rafah, hanno riferito ad “Axios” fonti informate dell’incontro, secondo cui Blinken avrebbe detto a Netanyahu che “un’importante operazione militare ” a Rafah porterebbe gli Stati Uniti ad opporsi pubblicamente e avrebbe un impatto negativo sulle relazioni USA-Israele.
