Sanzioni alla Russia, gli Usa vogliono colpire le banche cinesi e commerciare con Minsk: ma Parigi e Berlino non sono d’accordo

Sanzioni alla Russia, gli Usa vogliono colpire le banche cinesi e commerciare con Minsk: ma Parigi e Berlino non sono d’accordo
Sanzioni alla Russia, gli Usa vogliono colpire le banche cinesi e commerciare con Minsk: ma Parigi e Berlino non sono d’accordo

Bari, 14 giugno. (Adnkronos) – È il giorno dell’incontro bilaterale con il presidente americano Joe Biden, ma i riflettori del mondo su Borgo Egnazia sono tutti puntati su di lui: papa Francesco segna il debutto di un pontefice al G7. A parte l’accordo sul fondo di solidarietà da 50 miliardi di dollari garantito dai profitti degli asset russi, è la presenza di Bergoglio a fare la differenza in questo G7 a guida italiana. Giorgia Meloni ne è consapevole, ottenendo un risultato senza precedenti. Un risultato che, da solo, è in grado di smaltire i ‘rifiuti’ del conflitto con il presidente Emmanuel Macron, un contenzioso fatto di dichiarazioni infuocate che ha finito per ‘cannibalizzare’ l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica nella prima giornata di lavoro.

Oggi si volta pagina con l’arrivo del pontefice, diretto nel piccolo borgo pugliese a bordo di un elicottero. Il presidente del Consiglio raggiunge i gradini dell’aereo controvento, «ancora vivo», scherza, «siamo in due», risponde prontamente la Meloni dopo aver indagato sullo stato di salute del Santo Padre. Insieme salgono sulla piccola golf car che li porterà dagli altri leader, Bergoglio fatica, anche per il ginocchio malato, ma con la Meloni la fanno ridere: lei scherza divertita, “una bella risata”, osserva Francesco, ” ok ma io e lei sempre..”, risponde il presidente del Consiglio, che in questi 18 mesi è riuscito a costruire un rapporto solido con il pontefice, incontrato più volte anche lontano dai riflettori.

Quando entrano nella sala dove si svolge il panel sull’Intelligenza Artificiale, l’entusiasmo dei leader – non solo dei 7, ma anche dei cosiddetti ‘outreach’ a cui la Meloni ha deciso di aprire il vertice – è incontenibile: un lungo applauso accompagna il pontefice, che raggiunge il suo posto in sedia a rotelle, dietro di lui la Meloni. Tutti i leader si avvicinano per salutarlo, con una sicurezza che contraddistingue un pontificato giudicato da tutti fuori dagli schemi: Biden si china su di lui e gli sussurra qualcosa all’orecchio, l’argentino Javier Milei, connazionale di Bergoglio, lo abbraccia commosso, anche il Il brasiliano Luis Inácio Lula de Silva e il primo ministro indiano Narendra Modi lo hanno abbracciato commosso. “È la prima volta che un pontefice partecipa a un incontro del G7 – apre i lavori il primo ministro – quindi inevitabilmente è un momento davvero storico. Non la ringrazierò mai abbastanza per essere qui con noi», dice lasciando la parola a Francis.

Il discorso di Bergoglio non nasconde i dubbi e i timori legati all’avvento dell’intelligenza artificiale, invita alla “buona politica”, alla necessità che l’AI abbia una “ispirazione etica”. Per ridurre i rischi insiti nella sfida, spetta alla politica “creare le condizioni” per un utilizzo “possibile e fruttuoso”, perché “di fronte a tante piccole politiche mirate all’interesse immediato, la grandezza politica si manifesta quando, in tempi difficili, operiamo sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine. Il potere politico trova molto difficile accogliere questo dovere in un progetto nazionale e ancor più in un progetto comune per l’umanità presente e futura. “.

Le sue parole sono “fonte di ispirazione per tutti noi”, la Meloni lo ringrazia. Che, poco dopo l’arrivo del pontefice, è stato costretto a smentire una notizia diffusa da Bloomberg che rischia di generare un ‘rifacimento’ del pasticcio aborto: un passo indietro sui diritti LGBTQ nella bozza di conclusioni che l’agenzia americana vincola al cospetto di Papa Francesco a Borgo Egnazia. La smentita di Palazzo Chigi è netta: notizia senza alcun fondamento, tuona il presidente del Consiglio.

Nel documento finale adottato dai leader, di 36 pagine in tutto, si ribadisce la “forte preoccupazione” per la riduzione dei diritti LGBT, con una ferma condanna di “tutte le violazioni e gli abusi dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, e si conferma l’impegno dei Sindaci “per promuovere e tutelare” i diritti della comunità ‘arcobaleno’. Quanto all’altro dossier ‘caldo’ sul fronte dei diritti, nelle dichiarazioni finali non viene citata la parola ‘aborto’, ma vengono confermati tutti gli impegni assunti dai leader di Hiroshima. C’è poi un capitolo ad hoc che la Meloni potrà sfoggiare come fiore all’occhiello del G7 made in Italy: il paragrafo sui migranti, in cui i 7 si impegnano a lanciare «una coalizione per prevenire e contrastare il traffico dei migranti».

Utilizzando un approccio “follow the money” – hanno messo nero su bianco i big 7, richiamando una strategia elaborata da Giovanni Falcone contro la mafia e cara alla Meloni – per identificare, indagare e combattere efficacemente la criminalità organizzata, affrontando gli aspetti finanziari, compresi quelli maggiori cooperazione in materia di confisca dei beni”. Nel documento è compreso anche il Piano Mattei voluto dal governo italiano, accolto favorevolmente dai leader.

Al tavolo di lavoro, la Meloni ha chiesto che il G7 si faccia portavoce a livello internazionale di una nuova strategia, che adotti nuove armi per contrastare i traffici che hanno fatto del Mediterraneo un cimitero a cielo aperto. Ricordando, tra gli strumenti possibili, anche il memorandum Roma-Tirana, che ha visto il nostro Paese aprire due hotspot sul suolo albanese, con tutte le polemiche del caso.

Al termine dei lavori, la foto di famiglia estesa a tutti i leader arrivati ​​a Borgo Egnazia, con il Papa sorridente in prima fila per uno scatto destinato a passare alla storia. Ne è consapevole la Meloni, che posa con sguardo soddisfatto mentre la seconda giornata di summit volge al termine. (di Ileana Sciarra)

 
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