Si è svolto nella sala consiliare del Comune di Cerda un nuovo incontro del festival letterario promosso dall’Associazione “Favole”. È stato presentato il libro “L’esilarante storia di uomini tristi” di Michele Iacono, PAV editore (2024). L’incontro, introdotto dal presidente dell’Associazione Favole Cruciano Runfola, ha visto diversi interventi. quella di Michele La Tona con preziose osservazioni e quella di Francesca Caronna con analisi dettagliate e puntuali. Enza Pedone ha coordinato i lavori mentre Salvina Cimino ha letto alcuni passaggi del libro.
Michele Iacono, nato a Termini Imerese nel 1954, si è laureato in Pedagogia a Palermo. Ha lavorato come formatore per la Fondazione Costa e ha insegnato psicologia dello sviluppo e tecniche di animazione all’Ecap. Ha esercitato come psicoterapeuta in centri per persone fragili e tossicodipendenti. Trasferitosi a Torino all’età di sei anni, ha pubblicato anche numerosi testi, tra cui ricerche sulla comunicazione umana e un saggio sulla pittura, avendo allestito la sua prima mostra nel 1978 all’età di 24 anni.
Ecco l’incipit per avere un assaggio gustoso e coinvolgente, fin dalle prime righe, del romanzo di Michele Iacono: «Tutto è andato in pezzi all’improvviso. Accadde in pochi giorni e quel terribile morbo si diffuse, recidendo con la sua falce la vita umana. Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati soli, sgomenti, rinchiusi e privati di quella parola immensa a cui nessuno pensa finché non viene persa: Libertà. E senza nemmeno chiedersi se fosse giusto o sbagliato, tutti si sono rintanati nelle proprie case, chiusi nel corpo e nell’anima.
Eppure dovevamo uscire per quel compito del tutto umano che richiede cibo, anche solo per evitare di morire di fame. Ritrovarsi in mezzo alla folla silenziosa, ordinato nella sua direzione, non era proprio bello. Da un lato era bello rivedere le persone per quel sentimento che accomuna la specie, dall’altro tutti sapevano che il vicino poteva contagiare e senza tanti complimenti si tenevano lontani. In quella fila tutti si muovevano lentamente, mantenendosi a circa due metri di distanza l’uno dall’altro, con le spalle curve come per difendersi, con il corpo il più compatto possibile di fronte a un nemico invisibile ma presente; una realtà che nessuno si sarebbe mai sognato di accadere. […]»
E ancora diciamo che la sinossi di questo romanzo offre un’introduzione intrigante e misteriosa alla trama. Attraverso la storia di un individuo che si spaccia per scrittore e di un manoscritto che sembra avere il potere di trasformare la realtà, si apre uno scenario ricco di elementi esilaranti, tragici e pieni di cospirazione.
La storia segue una serie di eventi sorprendenti, come il fatto che il manoscritto venga ritrovato anche da un uomo rifugiatosi per sfuggire alla pandemia. Da qui, la narrazione si sviluppa attraverso la trasformazione della finzione in realtà, dando vita a una serie di personaggi e situazioni straordinarie, come una storia di spie inventata da Andrea Guerritore e la scoperta di una strana stanza di ritratti di umanità nei sotterranei di Teatro alla Scala di Milano.
Elementi surreali come il Prof. Morgante convinto di essere un discendente dei Nefilim e un bibliotecario convinto di aver scoperto una terribile verità contribuiscono a creare un ambiente pieno di mistero e tensione. Inoltre, il contesto di pandemia, guerra e lotta tra il bene e il male aggiungono spessore alla trama, facendo emergere le sfumature delle suggestioni umane che si mescolano tra realtà e irrealtà.
La questione cruciale su chi lo scrittore sia capace di confondere realtà e finzione aggiunge un ulteriore elemento di suspense e mistero, ponendo una sfida ai personaggi del romanzo che devono cercare di districarsi in questo intricato labirinto di illusioni e verità nascoste.
Santi Licata
