finanziamenti destinati alle famiglie disagiate – .

Oltre 13 milioni di euro per fornire libri di testo per l’anno scolastico 2024/2025 agli studenti provenienti da famiglie disagiate. Lo stanziamento arriva dal Consiglio regionale…

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Oltre 13 milioni di euro per fornire libri di testo per l’anno scolastico 2024/2025 agli studenti provenienti da famiglie disagiate. Lo stanziamento arriva dal Consiglio della Regione Lazio, presieduto da Francesco Rocca, che ha approvato la delibera di variazione di bilancio che stanzia poco meno di 13,3 milioni di euro come contributo per la fornitura totale e parziale dei libri di testo per l’anno scolastico 2024/2025. Si tratta della “fornitura gratuita e semigratuita di libri di testo a studenti provenienti da famiglie svantaggiate” che, lo scorso anno, ha visto il sostegno alle famiglie di 69.967 studenti.

L’OPPORTUNITÀ

Il contributo è destinato agli studenti residenti nel Lazio, frequentanti la scuola dell’obbligo e la scuola secondaria superiore (ultimo triennio), appartenenti a famiglie economicamente svantaggiate. Con questo denaro è possibile acquistare sia libri di testo (sia cartacei che digitali, dizionari, libri di narrativa, anche in lingua straniera, consigliati dalle scuole) e sussidi didattici digitali tra cui software (programmi e sistemi operativi per uso scolastico), chiavette USB, stampanti, quaderni e compresse.

I NUMERI

Nell’anno scolastico 2022-2023 le domande presentate ai Comuni del Lazio sono state 69.967 di cui 50.901 per gli studenti delle scuole dell’obbligo e 19.066 per gli studenti delle scuole superiori. I fondi erogati ammontano a 11.934.788 euro per una quota pro capite di 177 euro per gli studenti delle scuole dell’obbligo e 153 per gli studenti delle superiori. Ora dovranno essere predisposte le nuove linee guida per l’erogazione di questi contributi e, subito dopo, i Comuni della Regione emaneranno gli avvisi comunali per la raccolta delle domande.
Lo scorso anno le linee guida prevedevano, insomma, che per accedere al sussidio l’Isee del nucleo familiare dello studente non dovesse superare i 15.500 euro annui circa e che la fattura elettronica degli acquisti effettuati ottenesse il rimborso. Un provvedimento adottato su indicazione dell’Agenzia delle Entrate per il quale la sola ricevuta non è sufficiente a identificare il bene acquistato, che può essere desunto solo dalla fattura.

«RIDURRE IL PESO SULLE FAMIGLIE»

Secondo l’assessore regionale alla scuola, Giuseppe Schiboni: «Il diritto allo studio è il principio che garantisce l’accesso all’istruzione e all’apprendimento per tutti, indipendentemente dalla loro condizione sociale, economica o culturale. Questo diritto, troppo spesso sottovalutato, sottolinea l’importanza di una società davvero inclusiva che, come istituzioni, abbiamo il dovere di garantire con interventi come questo che contribuiscono anche a ridurre il peso del costo della vita che grava sulle famiglie”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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Il Messaggero

 
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