oggi hanno incontrato gli studenti per raccontarsi – ToscanaTv – .

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Prato non è solo un distretto tessile, ma anche una terra di diplomatici. Sono sei i pratesi che ricoprono incarichi diplomatici in tutto il mondo, a cui si aggiunge il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli. Tutti, questa mattina 27 marzo, si sono incontrati per la prima volta in contemporanea, nell’aula dell’istituto Datini in occasione dell’evento “Esperienze e testimonianze dei diplomatici pratesi” organizzato dal Consiglio degli Studenti in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri. Affari esteri e della cooperazione internazionale.

Da Bruxelles erano collegati Michelangelo Nerini, primo consigliere della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Ue, e Mariomassimo Santoro, capo divisione “policycordination” del Servizio europeo per l’azione esterna dell’Eeas. Da remoto anche Francesco Varriale Primo Consigliere, Ambasciata italiana a Nuova Delhi ed Edoardo Pucci, Ambasciatore italiano in El Salvador. Presenti, oltre a Silli che ha coordinato la mattinata, anche Leonardo Bencini Rappresentante Permanente alla Conferenza sul Disarmo di Ginevra, Michele Cecchi Consigliere Diplomatico del Ministero del Lavoro a Roma e il Presidente della Provincia Simone Calamai e il Sindaco di Prato Matteo Biffoni .

Il fil rouge che unisce il corpo diplomatico pratese è la passione per la politica estera, ma anche una notevole capacità di adattamento e l’orgoglio di rappresentare l’Italia all’estero.

“Quando ero in quarta elementare – ha ricordato Silli – Avevo poca conoscenza del diritto pubblico, abitando lontano dalla capitale, non sapevo che ci fosse la possibilità di fare carriera diplomatica. Ho sempre avuto la passione per i viaggi, le lingue ma soprattutto per la politica. Ho avuto anche la fortuna di ottenere l’incarico di sottosegretario e in particolare quello agli Esteri. Se potessi tornare indietro, però, intraprenderei una carriera diplomatica dove è necessario un grande senso di appartenenza e identità”.

Un percorso, quello del diplomatico, che inizia con un impegnativo concorso con cinque prove scritte su venti materie di studio, ma da 20 anni nessun pratese vince, da qui l’appello di Varriale «È ora di fare un ricambio generazionale e soprattutto che si uniscano anche le donne, qui siamo in sei e tutti uomini». A volte, come è successo Cecchi, la decisione di tentare la competizione avviene per caso. “Ho letto che Bencini era entrato in diplomazia e così ho provato a farlo anche io, affascinato anche dall’idea che fosse un test trasparente, basato sui risultati e soprattutto la carriera si costruiva dal basso passo dopo passo”. Oltre alle conoscenze specifiche, la formazione universitaria è quella di Scienze Politiche e Giurisprudenza, sono necessarie anche competenze personali. “Innanzitutto la flessibilità di vivere ovunque e lontano dalla famiglia di origine – spiega Nerini – lo spirito di identità per rappresentare l’Italia all’estero e adattarsi finalmente ai diversi compiti che cambiano puntualmente ogni quattro anni, costringendoti ogni volta a ricominciare da capo”.
Storie diverse dagli ambasciatori pratesi, Pucci come Silli, viene dal mondo del tessile “e quando ho deciso di entrare nel mondo della pubblica amministrazione ero considerato una pecora nera, ma sono soddisfatto di tutto quello che ho fatto, nonostante i tanti sacrifici e le scelte difficili che ho dovuto fare” . Un lavoro che sicuramente è cambiato nel tempo: ora punta a portare a casa il risultato affrontando un momento particolarmente difficile per le relazioni internazionali. Lo sa bene Bencini che si occupa dei negoziati multilaterali a Ginevra. “Il dialogo è la migliore garanzia per la pace. Un sistema sotto attacco: il nostro compito è continuare a parlare con tutti”. Le missioni in Paesi particolari come la Bielorussia sono esperienze che ti aiutano a crescere. “Fu uno dei miei primi incarichi – ricorda Santoro – a sole 3 ore di aereo da casa si è aperto un mondo diverso: un salto indietro nel tempo.” Nel corso dell’incontro sono state poste molte domande ai diplomatici, soprattutto di carattere tecnico. “L’idea – ha sottolineato Angelica Mariani presidente del consiglio studentesco provinciale – è stato proprio quello di far sapere a chi deve scegliere il proprio futuro che esiste anche la possibilità di scegliere la carriera diplomatica”.

 
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