27 marzo 2024 15:32
Una donna di 45 anni, anestesista dell’ospedale di Terni, è stata assolta dal giudice monocratico di Terni – giudice Elisa Fornaro – dall’accusa di aver cagionato, con la propria condotta, gravi lesioni ad un neonato all’ospedale. momento del parto avvenuto nell’agosto 2016 presso l’ospedale ‘Santa Maria’. Il professionista, per il quale la Procura aveva chiesto la pena detentiva a un mese, è finito sotto processo in seguito alla denuncia sporta dai genitori della piccola e ai successivi accertamenti. In sostanza, veniva accusata di non aver fornito un’adeguata assistenza anestetica alla partoriente, in particolare di aver praticato in modo errato l’anestesia spinale per il necessario taglio cesareo, costringendo poi i colleghi a procedere con l’anestesia totale. Ulteriore somministrazione che, secondo l’accusa, aveva provocato una grave depressione cardiorespiratoria, con ipossia, nel nascituro, che era stato poi trasferito d’urgenza all’ospedale di Perugia dove era stata ricoverata in terapia intensiva neonatale e soccorsa. Otto anni dopo il fatto, l’anestesista ternano – difeso dagli avvocati Valerio Provaroni e Anna Picciolini – è stato assolto dal tribunale, con le modalità del rito abbreviato, «per non aver commesso il fatto». Ciò dopo un incidente probatorio in fase istruttoria, nel 2017, durante il quale fu valutato il lavoro di un team composto da tre esperti, nessuno dei quali specializzato in anestesiologia, e anche un confronto – in sede dibattimentale – tra i consulenti della difesa, tra cui il professor Vito Aldo Peduto, già docente di anestesiologia all’Università di Perugia, e i tre periti nominati dal tribunale nell’incidente probatorio.
