l’impatto sul porto di Savona – .

Liguria. Una volta terminate le ricerche dei dispersi, dopo il crollo del ponte di Baltimora, il Francis Scott Key Bridge, è crollato dopo essere stato colpito da una nave portacontainer, il commercio marittimo mondiale sta iniziando a fare i conti con la chiusura del grande porto fino a nuovo avviso e con il possibile impatto sulle rotte commerciali intercontinentali.

L’aeroporto di Baltimora, quattordicesimo negli USA per volumi di traffico, è un punto di riferimento fondamentale per il commercio automobilistico internazionale. Anche la Liguria è interessata a questo ramo commerciale, che con il porto di Savona fa parte della rotta Grimaldi che dal Mediterraneo raggiunge il Nord America.

Il Gruppo Grimaldi è uno dei maggiori operatori marittimi che utilizzano il porto di Baltimora. La compagnia ha dedicato allo scalo una nave, la “Grande Baltimore”, entrata in servizio nel 2017, che opera sulla linea di trasporto auto da e per il Mediterraneo, con una linea settimanale tra i porti di Gemlik (Turchia), Gioia Tauro, Civitavecchia, Savona, Halifax, New York, Baltimora, Veracruz (Messico) e Anversa. Il crollo del ponte ha costretto Grimaldi a rivedere i propri itinerari e a cercare soluzioni alternative per il trasporto automobilistico.

L’impatto del crollo del ponte di Baltimora sul settore marittimo è ancora in fase di valutazione. Le autorità stanno lavorando per rimuovere i detriti e ripristinare la navigabilità del fiume, ma ci vorranno settimane, se non mesi, prima che il porto ritorni alla piena operatività.

 
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