CHIETI – Il Tribunale di Chieti ha condannato cinque imputati per attentati agli sportelli bancomat con esplosivi, le cosiddette “marmotte”, compiuti nel 2021.
Le condanne vanno da otto mesi a undici anni, le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al furto di autoveicoli, fabbricazione, porto, detenzione e uso in luogo pubblico di ordigni esplosivi e di furto aggravato agli sportelli bancomat di banche e uffici postali mediante l’uso di ordigni.
Gli attentati sono stati contro la Bper di Miglianico (Chieti) con un bottino di oltre 40mila euro; dell’ufficio postale di San Vincenzo di Guardiagrele (Chieti), con un bottino di oltre 32.000 euro, e il tentativo di far saltare la cassa ATM della Banca di credito cooperativo Sangro Teatina di Canosa Sannita (Chieti).
Sono stati condannati a: 11 anni e due mesi di reclusione e 11.500 RM di multa (35 anni); 9 anni, 5 mesi di reclusione e 9.500 euro di multa GR (36); a 5 anni e tre mesi di reclusione e 5mila euro di multa GP (38), tutti di Cerignola.
A RR, 23 anni, di Foggia, sono stati comminati nove anni e 5 mesi di reclusione e 9.500 euro di multa e a MC, 28 anni, di Foggia, 8 mesi di reclusione.
Quattro sono stati assolti per non aver commesso il reato di violazione della normativa sugli esplosivi e condannati al risarcimento dei danni alle parti civili, ossia Bper e Poste Italiane, da liquidarsi a parte.
Il pubblico ministero Giancarlo Ciani, che ha coordinato l’indagine condotta dai carabinieri, aveva chiesto 14 anni per M., sette anni per Conversano, 12 anni e cinque mesi ciascuno per R., R. e P..
Nei mesi scorsi, per gli stessi fatti, anche altre tre persone, pugliesi, erano state condannate a Chieti nel processo abbreviato.