Porto di Brindisi, nuovo investimento da 200 posti – .

Porto di Brindisi, nuovo investimento da 200 posti – .
Descriptive text here

Duecento nuovi posti di lavoro in arrivo nella cantieristica navale. L’amministratore del consorzio Cantieri Riuniti del Mediterraneo, Domenico Di Palo, ha presentato ieri mattina al presidente dell’Autorità Portuale Ugo Patroni Griffi, al sindaco Pino Marchionna e all’assessore all’Urbanistica Massimiliano Oggiano un progetto per potenziare le attività del consorzio cantiere situato nei pressi della «Marina di Brindisi».

Il progetto prevede la realizzazione di un molo per l’attracco delle navi su un’area di oltre 5mila metri quadrati e la demolizione di una piattaforma per l’ampliamento e il posizionamento di un travel lift, utilizzato per sollevare le navi dall’acqua e per trasportare li al molo. L’investimento è subordinato all’ottenimento di fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ma c’è un “ma” in questa storia. Nella nota ufficiale diramata dall’Autorità Portuale si legge che l’ente, insieme al Comune di Brindisi, «sosterrà l’investimento che, oltre a dare un nuovo e significativo impulso alla cantieristica locale, creerà almeno altri 200 nuovi posti di lavoro» . Tuttavia la posizione ufficiale del Comune è contraria a qualsiasi nuovo insediamento in quella zona.

Nel dicembre 2022, infatti, la precedente amministrazione ha approvato una delibera in consiglio comunale con la quale si è espressa contro le disposizioni del nuovo piano regolatore portuale, anche con riferimento a nuovi insediamenti negli spazi adiacenti alla Marina di Brindisi. Delibera impugnata dall’AdSP con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

L’Autorità, nel nuovo Piano Regolatore Portuale, prevede per quelle aree l’ampliamento della funzione da diporto nautico attualmente svolta e il rafforzamento del distretto dedicato alla cantieristica navale attraverso la realizzazione di strutture in mare che consentano l’estensione delle attività anche alle navi di dimensioni maggiori.

L’amministrazione Rossi, ritenendo però che si tratti di un’area di interazione città-porto, ha osservato che «sono consentiti solo gli interventi consentiti dalla legge sul patrimonio edilizio esistente, con esclusione delle nuove costruzioni, e gli interventi di riqualificazione degli esterni coerenti spazi con le tutele del Pptr della Puglia. Sono consentiti impianti, apparecchiature e sistemi funzionali allo svolgimento delle attività consentite.

L’allora sindaco Riccardo Rossi spiegò meglio il concetto, dichiarando alla Camera: «In quella zona sono previsti anche insediamenti produttivi, ma poiché lì c’è l’isola di Sant’Andrea e il castello, gli insediamenti produttivi non si vedono. rispondente agli attuali strumenti urbanistici”.

Cosa farà ora l’amministrazione comunale? Autorevocherà il parere sul PRP approvato dal consiglio comunale nel 2022?

Il vicesindaco Massimiliano Oggiano, interrogato sull’argomento, apre a questa ipotesi: «Credo che la priorità sia governare la transizione energetica, assorbendo tutti i lavoratori che escono dal ciclo del carbone e petrolchimico. Immagino che nessun pregiudizio ideologico possa ostacolare questa intesa e sono convinto che il consiglio comunale sia di questo avviso”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “La presenza del commissario permetterà alla comunità di scegliere serenamente” – .
NEXT NOVARA – “ASPETTANDO IL GIRO” 6 MAGGIO 2024 – .