“Niente licenziamenti”. Previste nuove assunzioni per la raccolta rifiuti – .

ALESSANDRIA – Rassicurazioni sulla fidelizzazione del personale, impegno nel recupero crediti e riduzione delle spese. Sono queste alcune delle questioni evidenziate dai vertici della Gruppo Amag durante l’ultima Commissione Bilancio. “Dal punto di vista economico il Gruppo Amag gode di buona salute. Le società controllate chiuderanno il bilancio in utile o in pareggio, a parte Amag Ambiente che ha qualche piccolo problema e il suo bilancio chiuderà leggermente negativo” ha sottolineato l’amministratore delegato Emanuele Rava “Dda un punto di vista finanziario registriamo qualche tensione sull’Amag Reti Idriche derivante dall’ammontare di crediti in pancia pari a 15 milioni a fronte di un fatturato di 24 milioni. Le azioni di recupero crediti non sono state soddisfacenti e non hanno contribuito all’erosione. Inoltre, alla luce delle nuove norme sulla prescrizione dettate dall’Arera, alcuni crediti non saranno più esigibili ma per fortuna disponiamo di un fondo svalutazione crediti ampio e capiente, che ci sarà utile in fase di definizione del budget. L’azione di recupero crediti vera e propria è stata attuata nel 2023. Lo abbiamo fatto con il presidente di Amag Reti Idriche un’azione urgente su tutti gli inadempienti attraverso due squadre di Alessandria e Acquese che hanno chiuso o limitato i metri. Da ottobre ad oggi sono stati chiusi oltre 700 metri. Solo così è possibile mettere in difficoltà l’utente finale e costringerlo a pianificare un piano di rimborso. Sui condomini c’era un saldo creditore di 6 milioni. Tutti sono venuti per pianificare un piano di recupero, ne abbiamo già recuperati più di 2 milioni da ottobre ad oggi. Allo stesso tempo, abbiamo registrato un rallentamento nei pagamenti: su 100 bollette, solo 10 vengono pagate e 90 no. Per fortuna la casa madre Amag dispone di una discreta liquidità ed è in grado di far fronte al pagamento dei fornitori”.

Rispetto a Reti idriche di Amag, hanno sottolineato inoltre i vertici dell’Amag i 2 milioni di euro impiegati tra il 2022 e il 2023 per il servizio di distribuzione idrica tramite autocisterne in alcuni Comuni interessati da emergenze idriche. Secondo un recente colloquio con la Regione, tuttavia, tale somma potrebbe non essere rimborsata.Inizialmente era garantita la copertura delle spese sostenute. Ora ci stiamo attivando attraverso i canali politici affinché ci sia un interesse da parte della Regione. Ci è stato detto che la somma sarebbe stata pagata con i fondi della Protezione Civile Nazionale”.

Capitolo Lavoratori: “Nel gruppo Amag i costi del personale sono importantimolto elevato rispetto alla media di un’azienda pari: oltre 20 milioni di euro di costo del lavoro contro 50 milioni di fatturato, un’incidenza del 40% quando un’azienda media non dovrebbe superare un costo del lavoro del 30% per restare in piedi. Attualmente ne stiamo registrando alcuni disaffezione: negli anni forse non ci sono stati gli input corretti da parte del management che si è succeduto per far sentire le persone parte dell’azienda. Il motto che circola è che tra 1 o 2 anni gli attuali manager andranno avanti e i dipendenti resteranno. Ciò porta disaffezione, manca il cosiddetto attaccamento alla maglia. Stiamo facendo un’importante operazione di ascolto delle persone, abbiamo già parlato con i sindacati. Il 5 aprile incontreremo tutti i dipendenti, proveremo a dare loro un segnale sottolineando il fatto che siamo tutti dalla loro parte e che vogliamo essere sicuri di lavorare tutti meglio. Avremo interviste individuali ad Amag, cercando di comprendere stati d’animo, aspettative e delusioni per poi mettere in atto azioni che possano incoraggiare maggiormente. Come accennato, attualmente c’è una forte mancanza di amore per l’azienda tra il personale. Il nostro lavoro è prova a ricostruire il dialogo: ogni tanto capita che, purtroppo, che alcune riunioni o incontri vengono strumentalizzati e che alcune nostre frasi vengono estrapolate e utilizzate in azienda per creare terrorismo. Abbiamo avuto un incontro con i sindacati: lo abbiamo detto chiaramente non ci saranno licenziamenti o licenziamenti. Ci sono alcune persone con cui stiamo parlando per alcuni pensionamenti anticipati ma non obblighiamo nessuno: ciò comporterà una significativa riduzione del costo del lavoro. Stiamo cercando di riorganizzare il personale per coprire quelle situazioni in cui c’è carenza di personale o per alleviare quegli uffici che ora sono sovraccarichi. L’alto costo del lavoro deriva da una serie di stratificazioni del personale nel tempo, dalla nascita di Amag ad oggi. Stiamo cercando di rendere il gruppo più produttivo”.

“Abbiamo lasciato l’incontro pieni di speranza” ha sottolineato a Radio Gold Francesca VoltanSegretario della FP Cgilparlando in particolare di Amag Ambiente, dopo tanto tempo si parla ora di investimenti e assunzioni. Proposte 10 future assunzioni, comprese patenti B e C, oltre alla messa in sicurezza della piazza e alla sostituzione dei mezzi. C’è ancora una questione aperta: il premio di produttività 2023”.

“Sono aspettati investimenti a breve termine per 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza di parti della piazza dove circolano i mezzi, l’acquisto di alcuni nuovi mezzi, ed altri investimenti nel campo della raccolta per migliorare il servizio” ha confermato l’amministratore delegato Rava «Il bando a duplice oggetto prevederà poi importanti investimenti a carico del futuro socio privato nell’ordine di 10/15 milioni di euro. In Amag Ambiente servono forze fresche. Contro 170 operatori, 49 di loro hanno limitazioni e possono svolgere solo una piccola parte dei lavori. Per garantire il servizio di raccolta rifiuti servono 130 persone: bisogna rifarsi, C’è bisogno di personale operativo sul campo”.

Capitolo sul contenimento dei costi: “Stiamo portando avanti un lavoro di riorganizzazione complessiva, grazie alle analisi sul gruppo sono state evidenziate situazioni a livello organizzativo che non ci permettevano di essere efficienti” Ha precisato Emanuele Rava “Mi riferisco all’utilizzo di vecchie procedure, oppure nuovo software non implementato correttamente. In particolare è stata effettuata un’analisi approfondita sui software utilizzati per la gestione economica e finanziaria dell’azienda. Acquistato nel 2022 con una spesa ragionevole, era stato utilizzato solo al 40% del suo potenziale. Le persone facevano ancora i calcoli a mano su fogli Excel, trascorrendo giorni interi a lavorare sui numeri. Ora stiamo cercando di sfruttare questo software al 100%, riducendo i tempi di inattività e gli errori. Dalla holding Amag i dati sono poi passati alle società operative: a fine 2016 Amag aveva mantenuto una serie di persone. Nel 2022 nell’azienda c’erano 107 persone, oggi sono 60”.

“Inoltre, per una serie di organizzazioni e modalità operative derivanti dal passato lL’area Finanza e Controllo era molto bloccata e ferma fino a pochi mesi fa. Ora è stato fatto uno sforzo profondo con consulenti e nuovi programmi informatici. Fino allo scorso ottobre la linea di pagamento era fissata a quattro mesi di anticipo. Oggi, invece, le informazioni viaggiano in tempo reale: siamo in grado di sapere cosa è stato raccolto ieri. Inoltre sono state ridotte le sponsorizzazioni e le consulenze. È finito il tempo delle vacche grasse: nel 2021 le consulenze del gruppo Amag hanno raggiunto i 400mila euro, nel 2022 sono scese a 322mila euro, nel 2023 sono scesi nuovamente a 170mila euro, una riduzione di quasi il 50% in un anno. Rispetto alle linee telefoniche, infine, nel 2023 sono stati spesi oltre 370mila euro l’anno. C’erano linee telefoniche attive e inutilizzate dal 1980: si pagavano bollette con cifre spropositate. Ora abbiamo posto rimedio grazie ai nostri tecnici interni: nel 2024 risparmieremo 150mila euro l’anno, mantenendo la stessa efficienza e funzionalità”.

Il consigliere Giorgio Laguzzi, infine, ha motivato così la decisione di ridistribuire le deleghe tra i dirigenti: “È stata effettuata un’analisi del gruppo per migliorare l’organizzazione e le funzioni interne, coadiuvato da gruppi esterni di consulenti con esperienza nel settore. Il riordino delle deleghe non è anomalo ma riguarda una riorganizzazione delle funzioni del top management, in linea con quelle che sono solitamente le strutture dei gruppi societari. Ora l’amministratore delegato Emanuele Rava ha acquisito tutte le deleghe operative sviluppare il lavoro e le operazioni in modo snello ed efficiente. Il presidente Perissinotto ha mantenuto i suoi poteri di rappresentanza. Insomma: una riorganizzazione consigliata dagli esperti del settore garantire una maggiore operatività”.

 
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