Il problema non è solo Ndicka, che ce l’avrà per un po’ e si spera che il periodo non sia molto lungo. Per il ritorno con il Milan, de Rossi non avrà nemmeno lo squalificato Cristante, quello che ha servito a Udine Lukaku un incrocio che alcuni hanno definito in stile Beckham. Quanto alla difesa, si torna alla stessa situazione dell’andata, con l’ivoriano assente, ma a San Siro per squalifica, e con Huijsen fuori dalla lista. I difensori centrali a disposizione saranno Mancini, Smalling e Llorente ed difficilmente De Rossi li schiererà tutti e tre dall’inizio, esattamente come giovedì scorso, quando sono scesi in campo Chris e Mancio.
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IL PRECEDENTE
Cristante, però, ha lasciato sola la Roma in un’occasione, contro il Verona all’Olimpico, nella prima di De Rossi da allenatore dei giallorossi. Quel pomeriggio al suo posto venne chiamato Bove, l’uomo che segnò l’ultima sconfitta del Leverkusen un anno fa. Edoardo, invece, oltre a scendere in campo anche nella gara successiva contro la Salernitana (Paredes fu squalificato), è stato titolare a Lecce e Brighton, poi qualche parentesi con Torino, Monza e Lazio, più in Coppa con gli inglesi nella gara d’andata e appena un minuto la scorsa settimana contro il Milan. A differenza di quanto accaduto con Mourinho, Bove fatica a trovare spazio tra i titolari con De Rossi, che lo ha più volte elogiato. Daniele si è spesso fidato dei senatori a centrocampo: ha puntato sulla qualità di Pellegrini e sull’esperienza e conoscenza tattica di Cristante e Paredes. È probabile che giovedì toccherà al giovane cresciuto con il padre di Daniele, ovvero Alberto De Rossi. A meno che l’allenatore della Roma non decida di schierare Pellegrini più basso, formando un 4-2-3-1 o un 4-4-1-1 specchio del Milan, e alzando Dybala a centrocampo, con un’ala alta e un altro terzino (o lo stesso ElSha come a San Siro).
De Rossi sta giocando tantissimo, come ha detto alla vigilia di Milan-Roma, “ha tutto da perdere e non il contrario”. Vuole la semifinale e, visto il successo di San Siro, è lecito crederci. E non si lascia condizionare nemmeno dal rischio giallo: Spinazzola e Paredes sono nell’ammonizione. Sono giorni difficili, psicologicamente per quanto accaduto a Ndicka e fisicamente per le partite molto combattute e in più bisognerà fissare la data per il seguito di Udinese-Roma. Dopo il Milan, i giallorossi affronteranno il Bologna nello spareggio per il quarto posto. E i ragazzi sanno che dovranno sopportare un notevole stress muscolare, non a caso a Udine la DDR si è presentata con sette cambi rispetto alla partita precedente. E non è un caso che in Friuli De Rossi non abbia schierato Bove proprio per preservarlo in vista dei prossimi impegni. Altro giocatore tenuto a riposo è Celik, già titolare con il Milan a San Siro e primo indiziato a ricoprire il ruolo di esterno basso anche all’Olimpico.
ROMELÚ È TORNATO
Dopotutto, se tutto funzionava una settimana fa, perché cambiare? E allora è facile pensare anche ad una conferma di Spinazzola sulla sponda opposta e di Smalling al fianco di Mancini, con l’inglese che si prepara a giocare la sua terza partita da titolare con De Rossi (Torino, Milan e ancora Milan). Sarà proprio Chris a dover stringere i denti in queste settimane, con meno possibilità di farsi gestire. In attacco toccherà nuovamente a Lukaku, che a Udine ha ritrovato gol in campionato dopo un lungo periodo: l’ultimo a Monza il 2 marzo. Con De Rossi il belga ha segnato solo tre gol in Serie A (e uno in coppa contro il Brighton), contro il Verona oltre a quelli a Monza e Udine.
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