L’exploit di Venezia, per l’aeroporto 13 milioni di passeggeri in estate – .

I risultati delAeroporto di Venezia che, ai primi di aprile, vide a Crescita del 7%. nel numero di decolli progressivi rispetto agli stessi giorni del 2023, passando da 803 a 747 dello scorso anno. Sono attesi da aprile a ottobre, cioè per la stagione estiva 2024 13 milioni di passeggeri, ma i dati potrebbero aggiornarsi ulteriormente al rialzo. Ciò nonostante il tassa di imbarco pari a 2,5 euro per ogni passeggero in partenza dall’aeroporto Marco Polo, istituito nel maggio 2023, costituisce l’aeroporto intercontinentale veneziano il più caro d’Italia (aggiungendo ai 2,5 euro il sovrapprezzo di 6,5 imposto in tutti gli aeroporti del Paese, come specifica gazzettino.it).

La nota del Comune

Il fatto che la maggiorazione non incida sui risultati dello scalo è sottolineato dall’ città di Venezia rispondendo alla lettera di Enrico Marchipresidente del Gruppo Save, che aveva scritto al sindaco Luigi Brugnaro chiedergli informazioni abolire la tassa d’imbarco. “Per lo scalo il 2023 si è chiuso con oltre 11 milioni di passeggeri, +21,4% rispetto al 2022, e un trend positivo del +3% rispetto al corrispondente mese del 2019, in gran parte per i voli internazionali – scrive il Comune di Venezia -. Un segno, quindi, della vitalità e dell’attrattività del nostro aeroporto. Dati che confermano l’introduzione della maggiorazione di 2,5 euro non ha influito nella ripresa del traffico post-pandemia”.

Secondo i dati di Aeroporto Online, il sito di analisi gestionale degli aeroporti realizzato da Massimo Soppani – già direttore generale dell’aeroporto Marco Polo dal 2004 ed ex direttore generale dell’aeroporto Catullo di Verona – l’inizio della stagione estiva è buono per Venezia e Verona (che nei primi 7 giorni di aprile è cresciuta del 12% con 222 decolli contro i 199 di inizio aprile 2023), mentre male se la passa Treviso, che risulta negativa in media per 4 giorni su 7, registrando un progressivo meno 3%. Per quanto riguarda Venezia, la crescita risulta equilibrata in tutti i giorni della settimana “senza registrare particolari variazioni nella componente low cost ad eccezione di uno squilibrio più evidente di Ryanair rispetto a easyJet”.