Pd che preme sul governo – .

Una delegazione di Partito Democratico di Taranto partecipato all’assemblea dei lavoratori dello stabilimento Leonardo da Grottaglie annunciato congiuntamente dai sindacati del sito.
Lo scenario descritto dalle rappresentanze dei lavoratori è estremamente difficile e preoccupante per il futuro degli impianti e dei livelli occupazionali.
«Tra le cause – osserva il Pd ionico – c’è sicuramente il problema dell’ commissione unica, già denunciato dai lavoratori negli anni passati, che sta presentando il pesante conto agli stessi lavoratori che vedono minacciato il proprio posto di lavoro. C’è da dire che non è sempre stato così, visto che l’impianto in questione aveva raggiunto un picco produttivo di 15 fusoliere al mese, aumentando i livelli occupazionali attraverso l’internalizzazione e la stabilizzazione dei lavoratori indiretti. Fino a quel momento il sito di Grottaglie era considerato il fiore all’occhiello e punto di riferimento dell’intera divisione aerostrutture. Un’ottima forza lavoro che però ha visto la produzione scendere progressivamente prima fino a 7 e ora, secondo i sindacati, si ipotizza essere di 2 fusoliere al mese”.

«Se confermato – si legge nella nota del Pd – ci troveremo di fronte allal’ennesima disputa aperta in provincia di Taranto che colpisce i lavoratori ionici. Tuttavia, questi numeri appaiono estremamente ingenerosi dato che la qualità e la capacità degli operai presenti nello stabilimento non sono diminuite e hanno portato le percentuali di efficienza, efficacia e qualità dell’impianto a livelli molto alti; piuttosto, ciò che ha causato questa crisi è stata, da un lato, la mancanza di volontà politica di superare la commissione unica destinando a Grottaglie altri pacchetti di lavoro che, invece, sono stati assegnati ad altri stabilimenti, e dall’altro i problemi che sta attraversando Boeing. Oggi più che mai superare il single commissioning significa dare allo stabilimento un futuro certo e non più legato alla produzione altalenante del 787.
Anche perché la Boeing, come detto, non naviga in buone acque a causa delle difficoltà nel reperire manodopera specializzata e di presunti problemi strutturali denunciati da un Ingegnere americano ex dipendente della Boeing. Anche se questa denuncia è tutta da accertare, è evidente che la credibilità dell’azienda sul mercato è stata intaccata, con conseguenze negative che gravano anche su partner come Leonardo”.

«Questa situazione molto preoccupante però – prosegue – non appartiene all’intero gruppo Leonardo, se pensiamo che le fabbriche del Nord che si occupano della produzione di velivoli da difesa hanno tanto lavoro al punto da poter assumere altri personale. Da ciò emerge chiaramente la diseguale distribuzione del lavoro, tutto a scapito dello stabilimento di Taranto. Quello che chiedono i lavoratori è uno equa distribuzione dei carichi di lavoro tra tutti i siti Leonardo da parte del management aziendale. Ti ricordiamo che Leonardo spa è una società partecipazione statale le cui scelte strategiche sono influenzate da indirizzi politici. Per questo, attraverso tutti i nostri rappresentanti istituzionali, dai parlamentari, ai rappresentanti regionali alle amministrazioni locali, stiamo lavorando per stimolare la Governo per affrontare questa vicenda e dare un futuro allo stabilimento di Grottaglie e alla provincia ionica. Da tempo denunciamo l’assenza del Governo rispetto ai problemi di questo territorio: con Taranto si tratta solo di ostacolare progetti con l’unico scopo di gestire stazioni e risorse. Non lo diciamo noi, lo dicono i fatti; basti pensare alla gestione catastrofica dell’ex ILVA, dei Giochi del Mediterraneo, dei lavoratori ex TCT, della gestione dei fondi PNRR e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Non permetteremo che il nostro territorio paghi nuovamente i prezzi di un Governo incapace”.

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