La Cascina Sant’Ambrogio in un libro di Walter Accigliaro – .

SANTA VITTORIA D’ALBA – Sarà presentato sabato 20 aprile, alle ore 16, presso la Cascina Sant’Ambrogio a Santa Vittoria, il nuovo volume tematico dedicato allo storico edificio del territorio di Lussi. L’opera è curata dall’eminente storico dell’arte e studioso locale Walter Accigliaro e Piero Corino, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e dell’associazione culturale “Anforianus”, con la collaborazione della Pro loco. Il volume reca un significativo sottotitolo: “recenti scoperte archeologiche, riferimenti storici ed enologici”.

Come spiegano gli stessi curatori: «Questa pubblicazione segue il precedente libro pubblicato nel 2007, “Cascina e Cappella di Sant’Ambrogio. Un complesso a Santa Vittoria d’Alba tra luogo di culto e residenza rurale””. Dedicato, per volontà di Piero Corino e del fratello Domenico al padre Cavalier Enrico Corino (nato nel 1924 e scomparso nel 1998), il libro vuole essere anche un modo per celebrare il centenario della nascita di quest’ultimo: trovando come “conduttore” dell’iniziativa è Maurizio Sartore, che è presidente dell’associazione Anforianus. Alla presentazione, insieme ad Accigliaro e Corino, parteciperanno alcuni dei coautori che hanno arricchito il libro con alcune sezioni ad hoc: Luisa Albanese (direttore del Museo “Eusebio” di Alba), Simone Giovanni Lerna (funzionario archeologico della Soprintendenza alle Belle Arti) e Giancarlo Montaldo, giornalista enologico recentemente nominato testimonial dei Vinaioli del Castellinaldo e direttore della rivista “Barolo & Co”, in una tavola rotonda alla quale seguirà un brindisi. Molti i temi che verranno approfonditi: dai risultati delle nuove indagini archeologiche avviate nel 2010, passando per la cultura materiale, i riferimenti al passaggio per Santa Vittoria dell’antica strada romana Hasta-Pollentia, senza ovviamente dimenticare le vicende più recenti correlate. alla Cascina.

Che costituì un autentico crocevia sugli “strati” di epoca romana, proprio lì dove il villaggio di Lussi è quello che rappresenta la continuazione storica dell’allora centro abitato di Amphorianum. Sede dell’emergere di tombe a cappuccina e anche di una tabula lusoria, l’insediamento pagò le conseguenze delle invasioni barbariche. «Anche il luogo di culto cristiano di probabile devozione ambrosiana – precisa Accigliaro – è stato probabilmente coinvolto». Il Casale divenne poi una sorta di “oggetto del desiderio”, vista la donazione che Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, ne fece ad Antonio Porro nel 1380: si evolse in casale feudale e pervenne ai Marchesi di Romagnano nel 1433 come parte dell’epocale cessione territoriale dalle mani della Chiesa di Asti. Questa sorta di controllo durò tre secoli, fino alla morte dell’ultimo esponente di quella nobile casata, nel 1730: quando il sito fu assegnato al marchese Caissotti di Verduno, primo presidente del Senato di Torino.

Molte cose sono ancora successe: dalla benedizione della cappella locale, al passaggio al governo francese in epoca napoleonica, all’elezione a “Patrimonio privato di Sua Maestà” Carlo Alberto nel 1837, e la cui influenza architettonica è oggi chiaramente evidente. Tutto questo, fino all’acquisto da parte della famiglia Corino nel 1907. Sì: la storia è passata, passa e viaggerà senza fermarsi, qui, a Cascina Sant’Ambrogio.

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