Crisi idrica in Sicilia, nuove regole e divieti nel vademecum inviato ai sindaci – .

Crisi idrica in Sicilia, nuove regole e divieti nel vademecum inviato ai sindaci – .
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I primi cittadini delle sei province siciliane interessate dallo stato di crisi, compresa Messina, dovranno adottare le disposizioni con proprie ordinanze

La Sicilia si prepara ad affrontare la grave siccità prevista quest’estate. Mentre spetterà alla cabina di regia, presieduta dal presidente della Regione Renato Schifani, individuare soluzioni strutturali, il segretario generale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Sicilia, Leonardo Santoro, in qualità di commissario delegato all’attuazione delle misure necessario per superare la fase più critica, ha firmato la prima ordinanza sui contenuti “azioni e buone pratiche volte al risparmio dell’acqua potabile e alla riduzione dei consumi”.

Come noto, la Giunta Regionale, lo scorso 11 marzo, ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale, a causa della grave crisi idrica nel settore potabile per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. L’ordinanza commissariale prevede innanzitutto l’adozione del “Vademecum di azioni e buone pratiche per il risparmio dell’acqua potabile” predisposto dagli uffici dell’Autorità di bacino. Il contenuto del prontuario dovrà essere reso noto dai sindaci delle province interessate dallo stato di crisi. Gli stessi primi cittadini, si legge nell’ordinanza commissariale, dovranno a loro volta emanare ordinanze contingenti e urgenti, con particolare riguardo “ai divieti di cui ai punti 15, 16, 17 e 18, garantendone altresì l’attuazione e l’osservanza”.

I divieti dell’ordinanza commissariale

Ma cosa significano nello specifico questi punti? Il 15° punto della lista prevede di annaffiare le piante su balconi o giardini durante la notte (tra le 23 e le 5): “L’acqua – si legge – evaporerà più lentamente, per un risparmio medio complessivo di circa 5-10mila litri l’anno .” Il punto 16 del prontuario prevede di non utilizzare “acqua potabile per il lavaggio dei veicoli privati ​​e comunque di utilizzare il secchio al posto del getto continuo”. I punti 17 e 18 riguardano invece il divieto di utilizzo di acqua potabile per il lavaggio di aree cortili e piazze (punto 17) e per l’alimentazione di fontane ornamentali, vasche e piscine. “La grave crisi che stiamo attraversando – viene precisato – impone il suo non utilizzo”. La palla passa ora ai sindaci che dovranno varare le specifiche ordinanze e far rispettare i divieti in esse contenuti.

Tag: Acqua crisi Sicilia regole divieti prontuario sindaci

 
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