Crotone. A2A punta al “triplete”? C’è la possibilità di triplicare i rifiuti, domanda al sindaco – .

Se da un lato si parla molto della bonifica dell’ex zona industriale (ammesso che si tratti di una vera e propria bonifica), dall’altro il silenzio regna sovrano nella zona di Passovecchio, per cui nessuno si è mai accorto del proliferare di nuove impianti di smaltimento rifiuti. qualche spreco.

Sembra inarrestabile la continua ricerca (ovviamente sempre e solo a Crotone) da parte dei grandi colossi industriali di presentare progetti altamente inquinanti e impattanti in un territorio già fortemente compromesso.

Insomma, non c’è fine, al punto da pensare che questo lembo di terra sia davvero offerto a un nuovo olocausto, quello ambientale.

Come noto, a Crotone sono presenti tre centrali a biomasse, un distruttore di calore, una centrale turbogas, la più grande discarica di RSU e rifiuti pericolosi del Sud Italia in zona Columbra, l’invaso in contrada Farina e i rifiuti industriali che giacciono sotto il manti stradali ed edifici della città; nell’ex area industriale è presente un grande accumulo contenente circa un milione di tonnellate di rifiuti di ogni genere, pericolosi e non, radioattivi (ora oggetto di forti discussioni e polemiche a causa di una parziale e poco esaustiva bonifica che dovrà da realizzare), parchi eolici costruiti ovunque, anche in prossimità delle spiagge.

I dati statistici elaborati anno dopo anno dalla Banca d’Italia di Catanzaro e dal rapporto Polos della locale Camera di Commercio evidenziano indici negativi per le imprese e le attività commerciali di ogni genere, evidenziandone la povertà economico-finanziaria nei settori commerciale e artigianale e quel poco industriale che rimane. Preoccupante è lo spopolamento della città pitagorica e dell’intera provincia e l’invecchiamento della popolazione, la fuga dei nostri studenti verso altre città universitarie. Inoltre, la totale mancanza di infrastrutture stradali e sanitarie rende il territorio sempre più isolato dal resto del Paese. Gli impianti di smaltimento rifiuti di Crotone hanno di fatto prodotto un distretto energetico selvaggio che inquina costantemente il territorio e sta mettendo a serio rischio la salute dei cittadini (lo studio Sentieri fornisce dati allarmanti).

La Società A2A, come noto, attraverso la controllata A2A Ambiente, ha acquisito il 100% di TecnoA, azienda leader nel Centro e Sud Italia nel trattamento dei rifiuti industriali.

Il polo impiantistico, situato a Crotone, riveste grande importanza a livello nazionale ed è autorizzato a trattare circa 300.000 tonnellate di rifiuti industriali all’anno.

Apprendiamo da più fronti che il gruppo A2A sta preparando un ampliamento della struttura che avrà una capacità di trattamento rifiuti industriali di quasi 900.000 tonnellate, ovvero una triplicazione dell’attività annua rispetto ad oggi, tra inertizzazione e trattamento chimico-fisico dei liquidi reflui , prodotti ospedalieri e un impianto dedicato esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti industriali.

Come affermato in premessa, un territorio già fortemente compromesso non può più subire investimenti che compromettano ulteriormente l’ambiente circostante. Pertanto il sottoscritto, in qualità di Consigliere Comunale e Capogruppo Consiliare di Stanchi dei Soliti, ha presentato in data 15 aprile 2024 un’interrogazione al sindaco per avere informazioni certe ed ufficiali, al fine di rassicurare i cittadini che vivono in un territorio troppo inquinato e già abbondantemente consumato.

Iginio Pingitore
Stanchi dei soliti

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