Ginosa, una mini Matera pugliese al confine lucano – - – .

Ginosa, una mini Matera pugliese al confine lucano – - – .
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Quando entri nella foce del canyon, il Gravinasi ha l’impressione di rivivere quell’epoca in cui l’esistenza si consumava dentro grotteabbiamo pregato nel ho chiesto a Rupestriano, olio e vino venivano commerciati in un mondo interamente fatto di pietra. Precisamente i due villaggi ancestrali chiamati Agriturismo E Rivolta costituivano gli insediamenti rupestri del Ginosacollegati tra loro da scale e vialetti, con il chiesa madre eretto sopra uno necropoli e affrescato con immagini di Maria incinta e partorita con funzione di paesaggio e icona religiosa.

Il profilo antico del borgo

Uno scorcio del centro storico (www.visitginosa.com)

Un percorso di trekking nel burrone

Sullo sfondo il Palazzo Baronale (visitginosa.com)

La spiaggia di Marina di Ginosa

Dall’età arcaica fino ai romani, qui gli uomini hanno sempre vissuto

In questo villaggio in mezzo Pugliaa cui appartiene amministrativamente, e il Basilicatala voragine è sempre stata domata, fin dal periodo arcaico a cui risale oggetti funerariIL ceramica Peucete, ionico, corinzio e attico. Trovandosi sulla via commerciale tra le popolazioni pugliesi e lucane, Ginosa registrò la formazione di a cerchio del muro realizzato in grossi blocchi di tufo locale, mentre risale al periodo della Magna Grecia necropoli dove sono stati trovati sepolture fossa e sarcofago monolitico, affreschi di ispirazione epica e mitologica. Nel II secolo a.C romani che qui vissero agiatamente almeno fino al IV secolo d.C. È proprio per illustrare e mostrare parte di questa immensa ricchezza archeologica che il Museo civico ospitato in Palazzo della Cultura in Corso Vittorio Emanuele.

I feudatari e il castello normanno sopra il burrone

Questo intreccio di culture e fedi è continuato nel epoca medievalee durante il lungo periodo feudale che vide la successione al potere Acaiaio Sanseverino, Ugone di Moliterno, Pirro del BalzoPrincipe di Altamura e Duca di Montescaglioso, fino all’avvento del Federico d’Aragona al quale, divenuto re di Napoli, donò il feudo Antonio Grisone Sanseverino, poi accusato di tradimento. La scoperta di questo borgo dal cuore di pietra non può quindi che partire da sé Castello che sorge sul bordo del burrone, e si congiunge alla strada principale mediante a ponte a quattro arcate. Se all’origine i Normanni lo pensavano come un castrum circondato da un fossato – Roberto il Guiscardo, il suo fondatore, voleva difendersi dagli attacchi saraceni – venne poi trasformato in un palazzo signorile. In cima a Via Matrice si erge la sagoma in tufo della chiesa chiesa madreche sembra vegliare sul burrone, oltre che custodire il culto locale per l’ Vergine del Rosario.

Le case grotta del Casalese e le frise d’orzo

Ginosa lo è una Matera in miniaturaricca di case-grotta soprattutto nel circondario casalese, e di chiese rupestri affrescate come Santa Sofia e Santa Barbarasenza la folla che ora affolla le strade dei due famosi Pietre. A piedi è possibile addentrarsi anche nella parte più selvaggia del burrone, seguendolo un percorso lungo dieci chilometrida solo o insieme alle guide di Trekking puglieseper comprendere da vicino come gli abitanti si adattarono a vivere al loro interno fino a qualche decennio fa cellulescavate anche ad altezze da terra piuttosto considerevoli: alcune di loro non hanno rinunciato alla loro case anticheche ora svelano ai visitatori mostrando orgoglio e allo stesso tempo offrendosi di assaggiarli frise cioè ciambelloni di farina di grano duro o di orzo che devono essere messi a bagno nell’acqua, preparati nei forni di pietra ancora funzionanti.

I Pini d’Aleppo intorno al Lago Salinella

A diluire la lucentezza della pietra chiara, l’autentica oasi naturale costituita dall’ Lago Salinella nella direzione di fiume Bradanoun biotopo degno di essere preservato proprio perché occupa il letto fossile di questo corso d’acqua e ne è circondato Pineta Regina composto da alberi Pino d’Aleppo che ricorda paesaggi ellenici e dove anche il pino domestico è molto ben rappresentato. Ebbene, in quella che è l’ultima zona umida dell’anfiteatro ionico, numerose specie di uccelli palustri, tra cui il gabbiano reale, il fanello, la calanderella, la gallinella d’acqua, lo zigolo di palude, l’airone cenerino. E un occhio botanico attento rivelerà la presenza non solo pioppi bianchima anche di lentisco, rosmarino, filiera, asparagi, cisto e ginepro: questa motivazione floreale ci spinge a ritornare a Ginosa, a camminare, mangiare, parlare con la gente, avventurarci nel burrone e tra i suoi alberi e piante.

INFORMAZIONI SU GINOSA

Si trova nella provincia di Tarantinoall’ingresso di Murge, ha una popolazione di oltre 21mila abitanti. È circondato da ulivi e vigneti. Il borgo marinaro di Marina di Ginosa è lambita dalle acque del Mar Ionio, e al termine di questa spiaggia lunga cinque chilometri inizia la Basilicata. Il passaggio del fiume Bradano attraverso il suo territorio è da sempre fonte di prosperità.

Tag: Ginosa mini Matera Puglia Lucania confine Corriere .it

 
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