Aurora Boreale avvistata nel Nord-Est e in Emilia-Romagna: ma era davvero un’aurora?

Aurora Boreale Rossa avvistata il 19 aprile 2024 da una webcam a Pian del Cansiglio, in provincia di Treviso. Crediti: www.piancansigliometeowebcam.com.

I cieli italiani si tingono ancora una volta di colore rosso: la sera del 19 aprile 2024Di 21:30 L’aurora boreale rossa è stata registrata da diverse webcam puntate verso nord veneto nelle zone alpine e prealpine, arrivando fino a Emilia Romagna nell’Appennino Emiliano. Gli avvistamenti non sono stati molti, anche a causa del maltempo in molte delle zone da cui il fenomeno astronomico avrebbe potuto essere visibile.

È raro osservare questo tipo di fenomeni alle nostre latitudini, ma negli ultimi mesi la loro frequenza si è intensificata per il fatto che il Sole si sta avvicinando al picco della sua attività magnetica (che potrebbe accadere entro la fine dell’anno). Ad esempio, ci sono stati avvistamenti Settembre 2023 è a Novembre 2023: si è parlato molto di quest’ultimo non solo per l’intensità del fenomeno ma anche perché alcuni degli avvistamenti non erano dovuti alle aurore ma ad un fenomeno simile chiamato SAR (Arco rosso aurorale stabileo “arco aurorale rosso stabile”).

Aurora Boreale vista dalla webcam del Monte Cusna, in provincia di Reggio Emilia. Crediti: www.reggioemiliameteo.it.

L’aurora boreale vista in Italia è stata prodotta da aespulsione di massa coronale, cioè un violento getto di plasma composto da particelle cariche ad alta velocità proveniente dalla nostra stella. Tale espulsione raggiunse la Terra, perturbandone la magnetosfera e provocando quindi, intorno alle 21 ora italiana, a Tempesta geomagnetica di categoria G3, cioè “forte”. Si tratta di temporali che possono provocare malfunzionamenti nella rete elettrica – soprattutto alle alte latitudini – o nei sistemi GPS.

Il campo magnetico terrestre è un efficace “scudo” che ci protegge dalle particelle energetiche che arrivano dallo spazio, ma la tempesta geomagnetica ha indebolito la magnetosfera terrestre, permettendo al materiale espulso dal Sole di raggiungere l’alta atmosfera, dove le particelle cariche hanno interagito con L’ossigeno presente, che in risposta emette luce visibile: è così che si formano le aurore.

Ma se le aurore lo sono verdicome non è mai stato quello visibile in Italia rosso? La risposta sta nell’intensità della tempesta geomagnetica. Modesti disturbi nel magnetismo terrestre consentono alle particelle solari di interagire solo con le molecole di ossigeno a una velocità approssimativa 100 km di dislivello, che emettono luce verde come reazione. Le tempeste più forti, tuttavia, fanno sì che le particelle interagiscano con i singoli atomi di ossigeno nell’atmosfera superiore 400 km di altezza, che invece emettono luce rossa. Le aurore boreali a latitudini relativamente basse (come quelle del Nord Italia) sono tipicamente rosse perché si vedono aurore molto alte in lontananza che in realtà si stanno sviluppando a latitudini più elevate. Si possono vedere anche aurore rosse molto alte migliaia di chilometri di distanzaed infatti contemporaneamente agli avvistamenti in Italia l’aurora boreale si verificava anche in Scandinavia.

Ciò è confermato dal fatto che la tempesta geomagnetica non è stata abbastanza intensa da produrre l’aurora boreale alle latitudini del Nord Italia. Per misurare il disturbo geomagnetico, viene utilizzato il cosiddetto indice Kpche va da 0 a 9. Per vedere le aurore a 45° di latitudine è necessario un Kp estremo, compreso tra 8 e 9, mentre durante le aurore l’indice Kp era pari a 7.

Questo è il valore che è stato registrato anche nel novembre 2023, quando insieme alle vere e proprie aurore in Italia furono avvistate anche SAR, fenomeni visivamente molto simili all’aurora boreale rossa ma generati da un meccanismo diverso. È lecito quindi chiedersi se entrambi i fenomeni siano stati responsabili delle luci rosse viste nei cieli italiani la sera del 19 aprile. Al momento non disponiamo di dati certi, quindi tutto è possibile e nulla è da escludere, ma vista la presenza aurore in Scandinavia e vista l’intensità relativamente bassa del fenomeno rispetto a novembre 2023, è possibile che si sia trattato “solo” dell’aurora boreale. Aspetteremo comunque aggiornamenti ufficiali al riguardo.

E adesso cosa accadrà? La tempesta geomagnetica che ha dato origine alle aurore si sta spegnendoe una situazione di relativa calmaanche se nuove espulsioni di massa coronale dal Sole potrebbero raggiungerci Domenica 21 aprile.

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