Forlì, Martino può scrivere la storia. Mai nessuno in panchina per 4 anni consecutivi – .

Forlì, Martino può scrivere la storia. Mai nessuno in panchina per 4 anni consecutivi – .
Forlì, Martino può scrivere la storia. Mai nessuno in panchina per 4 anni consecutivi – .

Direttamente nella storia. E, in caso di ritorno in A1, magari anche all’Empireo. Se allenatore Antimo Martino, come oggi auspicano tutti i tifosi e gli appassionati biancorossi, dovesse restare a Forlì fino al termine del nuovo contratto biennale firmato giovedì – cioè fino al termine della stagione 2025/26 – non realizzerebbe un record in 80 anni di storia del basket forlivese (la Libertas originaria fu fondata nel 1946): sarebbe il primo allenatore nella storia del basket cittadino a restarvi per quattro stagioni consecutive.

Ed è proprio continuità (una delle parole chiave quando l’azienda ha annunciato il prolungamento) la discriminante. Altri, infatti, hanno allenato qui in quattro campionati diversi, ma non uno dopo l’altro: all’inizio degli anni ’70, il compianto tecnico forlivese Renzo Paganelli guidò la squadra tra il 1972 e il 1977, ma nella stagione 75/76, per Per motivi di salute era ‘solo’ il direttore tecnico dell’allora JollyColombani. Analogo il caso di Ezio Cardaioli: vi trascorse il biennio 1978-1980 seguito da un altro (anche se meno fortunato) dal 1984 all’86. Siamo d’accordo che i tempi sono cambiati, ma per nessuno dei due sono risuonati i cori come per Antimo Martino, che ieri ha tenuto addirittura una lezione di economia all’università (si è unito al professor Giorgio Rusticali, con un parallelo tra revisione aziendale e basket). Ma gli altri esempi di longevità in panchina sono stati due ‘grandi’: Paganelli fu nominato miglior allenatore del campionato nel 1975 (A2 e A1 insieme), mentre Cardaioli ottenne la promozione in A1 nel 1979 e nel 1980 portò il Forlì a due canestri dalla la semifinale dei playoff scudetto.

Poi c’è Sandro Dell’Agnello, predecessore di Martino, che ha guidato i biancorossi per quattro stagioni ma con un 3+1. Vale a dire nel 2012-2013 con la Fulgor Libertas (quinta) e poi dal 2019 al 2022 con la Pallacanestro 2.015. Mentre diverso è il caso di Gigi Garelli, diventato forlivese d’adozione: ha infatti allenato cinque stagioni e mezzo. Ma in tre diverse aziende e in un periodo di circa 15 anni. Nel 2000/01 è stato in B2 alla Libertas Basket 80 (vittoriando la promozione), poi alla FulgorLibertas nel 2004/05 e ancora dal 2006 al 2008, infine con la Pallacanestro 2.015 nella prima stagione della sua storia (2015/16, subito promossa). . Infine, poco meno della metà della stagione successiva prima dell’esonero a fine dicembre 2016. Al di là del fatto che nemmeno Garelli si è seduto qui per quattro anni di fila, nella seconda serie nazionale aveva disputato appena mezzo scudetto.

Quanto alle presenze, Dell’Agnello ammonta a 139 ma una stagione è contrassegnata da un asterisco, ovvero l’interruzione causa Covid della promavera 2020. Martino, che non è ancora a metà del suo percorso teorico (la seconda di 4 potenziali stagioni), Latina avrà domani la sua ottantesima presenza. Ha previsto la Coppa Italia e due edizioni della Supercoppa.

Martino tra l’altro vanta la coppa vinta a marzo e al momento ha un altro record: dodici mesi fa, la stagione più vincente di sempre per il Forlì a livello dei primi due campionati nazionali. Tasso di vincita di circa l’80%. Nessun altro allenatore ha fatto meglio e potrebbe anche battersi, soprattutto se il finale fosse stato diverso (lo 0-3 contro Cremona ha abbassato anche la media…). Per ora, dopo il ko con Cantù, sarà impossibile fare meglio della stagione regolare 2023/24. Ma quello che conta è la corsa alla promozione: a quel punto sì, sarebbe davvero storia.

 
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