La transizione elettrica in Italia? 40mila posti di lavoro a rischio entro il 2030 – .

La transizione elettrica in Italia? 40mila posti di lavoro a rischio entro il 2030 – .
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Guardando al futuro del settore automobilistico, la competizione su costi e prezzi continuerà ancora più accanita in un contesto di eccesso di capacità produttiva, soprattutto sui veicoli a batteria per i quali la domanda sta aumentando a ritmi molto inferiori alle attese. È quanto emerge dall’aggiornamento infrannuale del Prospettive automobilistiche globali di AlixPartnerspresentato a Milano e secondo cui, per l’Italia, i volumi di nuovi veicoli dovrebbero mantenersi intorno ai livelli attuali per i prossimi anni (1,8 milioni nel 2023), in un contesto competitivo complesso come quello del resto d’Europa.

Ciò potrebbe avere ripercussioni anche sulla catena di fornitura e sull’indotto, con un impatto sulla forza lavoro.

L’effetto della concorrenza su costi e prezzi

«Il valore dei componenti del motore e della trasmissione per la propulsione elettrica è ridotto a un terzo rispetto a quello dei componenti analoghi di un veicolo a combustione interna, e solo una piccola parte di essi è accessibile ai fornitori, con un rischio per la filiera italiana Perdita di valore di 7 miliardi entro il 2030 E 40mila posti di lavoro in potenziale esubero. E questo esclude ulteriori impatti sulla forza lavoro dei produttori e di altre catene di fornitura dipendenti dal settore automobilistico”, ha affermato Fabrizio Mercuriodirettore automobilistico di AlixPartners.

Mercurio ha sottolineato che “queste perturbazioni potrebbero pesare molto” sul sistema automobilistico in cui il 30% delle aziende si trova già in una condizione di stress finanziario. Le ricadute occupazionali potrebbero riguardare l’intero territorio, in primis al Nord, ma anche al Centro Sud, dove sono a rischio il 40% e più dei dipendenti”. Affrontare la transizione “richiede uno sforzo non solo a livello regionale, ma coordinato a livello di governo, sistema Paese e privato”, ha aggiunto Mercurio.

Il futuro di Stellantis (e Alfa Romeo), Carlos Tavares spiega strategie e piani industriali

AlixPartners si è seduta al tavolo coordinato sull’automotive lanciato da Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) con il supporto di Anfia e che ha visto la partecipazione di Stellantis, produttori di componenti, sindacati e Regioni. L’obiettivo era “individuare una strategia nazionale di sviluppo per affrontare efficacemente i fattori di discontinuità del settore e salvaguardare l’occupazione nella fase di transizione”, ha ricordato Dario Duse, co-leader EMEA del team Automotive & Industrial e Country Leader Italia di AlixPartners. «I lavori del tavolo si sono svolti tra dicembre 2023 e marzo 2024 ed hanno espresso una proposta di Protocollo d’Intesa pluriennale con un elenco di 20 interventi che coinvolgono istituzioni pubbliche e operatori privati, tutti condensati in un piano organico volto ad aumentare la competitività del sistema Paese e salvaguardare il settore in questa difficile transizione”, ha affermato Duse.

Tag: elettricità transizione Italia mila lavoro rischio

 
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