Il primo portale informativo delle Marche

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Mercoledì 24 aprile 2024

Aumentano i danni all’agricoltura, gli incidenti stradali e incombe lo spettro della peste suina.

Anni di denunce, due grandi manifestazioni con i trattori sotto la Regione per chiedere misure incisive, eppure gli agricoltori della Coldiretti Marche sono ancora sulle barricate bollando come un fallimento la politica venatoria regionale e il sistema di gestione dell’Atc. Coldiretti Marche chiede lo stato di emergenza sugli ungulati. «Chiediamo – spiegano dalla Federazione regionale degli agricoltori diretti – che si intervenga immediatamente nella revisione della legge e della normativa di settore, recependo la nuova normativa nazionale che prevede una» attività annuale straordinaria di controllo con gabbie e abbattimenti su tutto il territorio regionale, compresi i parchi e le aree protette e senza alcun impedimento da parte di Ispra”. Il riferimento è all’articolo 19 ter inserito con la Legge di Bilancio 2022, che modifica la legge 157/2022 che regola il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. «Per tutto questo tempo – aggiungono dalla Coldiretti – abbiamo continuato a pensare come se la selezione fosse un’altra tipologia di attività venatoria e non un’azione di riequilibrio ambientale. Ora serve un’urgente attivazione di quanto previsto dalla normativa nazionale per cercare di porre rimedio ad una situazione alla quale né l’Atc né la Regione hanno saputo prestare la dovuta attenzione negli ultimi 20 anni. Non è più tollerabile che gli organi preposti continuino a procrastinare nell’affrontare questa emergenza”. Oltre ai danni milionari in risarcimento agli agricoltori, l’emergenza fauna selvatica (che comprende anche altre specie animali come cervi, daini e caprioli) rappresenta un pericolo anche per i cittadini. Secondo i dati Asaps, nell’ultimo anno si sono verificati 11 incidenti stradali con feriti gravi sulle strade della nostra regione. Per non parlare della peste suina. Negli ultimi mesi la Coldiretti Marche ha chiesto e ottenuto finanziamenti per difendere i circa 4.600 allevamenti di suini presenti nella regione. Finora non è stato riscontrato alcun focolaio nelle Marche ma il virus portato dai cinghiali, innocuo per l’uomo ma letale per i suini, è una spada di Damocle sulla zootecnia e, in generale, sull’economia delle zone interne. Basti pensare che dove sono state attivate misure sanitarie per contrastare la diffusione del virus, oltre all’abbattimento degli animali, sono state anche chiuse le aree, nonché il divieto di raccolta di funghi e tartufi, di attività di pesca e perfino di trekking. . e mountain bike e tutte le altre attività che potrebbero portare ad un’interazione diretta o indiretta con cinghiali infetti. Puoi commentare l’articolo su Vivere Marche

Coldiretti Marche

 
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