Doposcuola organizzati per i bambini, maggiori iniziative per rendere i parchi più frequentati e vivibili (anche attraverso una maggiore illuminazione serale), attività commerciali aperte la sera non solo in centro ma anche in periferia. E poi, più eventi per i giovani, taxi gratuiti per le donne la sera e lezioni nelle scuole sulla violenza di genere.
Sono alcune delle proposte emerse nel corso di ‘Vivere in sicurezza a Modena’, laboratorio di idee organizzato ieri al parco XXII Aprile dal candidato sindaco del centrosinistra Massimo Mezzetti, per raccogliere indicazioni e proposte e sperimentare uno strumento di partecipazione attiva da applicato, se necessario, anche in futuro.
Mezzetti ha incontrato una delegazione di comitati (Modena est, Tempio Stazione, Villaggio Giardino), enti di controllo di quartiere (Modena est, Portile, Buon Pastore, Crocetta), associazioni di categoria, comunità albanesi e musulmane, sindacati di polizia e imprenditori. Al di là delle proposte elaborate, in generale, il messaggio lanciato dal candidato sindaco è che ricorrerà periodicamente a percorsi di partecipazione di questo tipo sui temi più delicati che la futura amministrazione comunale dovrà affrontare.
I partecipanti, una cinquantina in totale, si sono divisi in cinque workshop per confrontarsi su problemi e proporre attivamente soluzioni in quattro ambiti: attività commerciali, tra sicurezza e legalità; i giovani e la ricerca dell’equilibrio; crimini di genere e protezione sociale; luoghi della città, prevenzione della criminalità e ruolo della polizia. Secondo Mezzetti la questione della sicurezza si gioca innanzitutto nell’equilibrio tra diritti e doveri dei cittadini. “Un’amministrazione comunale – le parole del candidato – deve impegnarsi concretamente attivando processi di inclusione e garanzia sociale rivolti ai cittadini. Questi aspetti sono fondamentali e devono costituire una premessa per la pacifica convivenza di una comunità. Se, però, a fronte di uno sforzo da parte delle istituzioni per garantire i diritti sociali, non vi è il corrispondente impegno di alcuni soggetti nel rispetto di regole e doveri, è necessario intervenire con la massima determinazione”.
“La questione della sicurezza – precisa Mezzetti – non riguarda solo l’amministrazione comunale, ma tocca da vicino le forze dell’ordine e, aggiungerei, la magistratura. A mio avviso, sono proprio queste ultime che, talvolta, dovrebbero mantenere un’interpretazione meno lassista della legge affinché il cittadino non perda la fiducia nelle istituzioni e le stesse forze di polizia svolgano i loro compiti senza la frustrazione di vedere indebolito il proprio operato. ”.
Quando sento, ha proseguito il candidato, “che una delle misure più significative indicate da alcuni per combattere la microcriminalità è l’uso del taser da parte della polizia locale, mi sembra che siamo di fronte a ‘una montagna che partorisce un topolino’. Questa proposta, certamente, non è né esaustiva né sufficiente a risolvere un problema che, invece, richiede una strategia trasversale tra istituzioni locali e statali”.
