le parole dei sindaci e del presidente della Regione (che non menziona il fascismo) – .

Se il premier Giorgia Meloni (ex MSI, ex AN, ex PDL, oggi Fratelli d’Italia) sottolineasse davanti all’Altare della Patria come «La fine del fascismo gettò le basi per la democrazia» e il sindaco del capoluogo marchigiano Daniele Silvetti ( ex An, ora Forza Italia) ha ribadito di celebrare «i valori della libertà e dell’antifascismo», nel giorno della Liberazione il presidente della Regione Francesco Acquaroli (che ha seguito lo stesso percorso politico del suo leader nazionale e presidente della Consiglio dei ministri) si è guardato bene dall’utilizzare nomi che avrebbero potuto innescare uno scontro politico. Nessun discorso pubblico dopo la partecipazione al corteo di Ancona, ma un post su Facebook per spiegare che «il 25 aprile è il giorno di tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione e nell’affermazione dei principi di democrazia e libertà , profondamente radicato nel popolo italiano, contro ogni forma di totalitarismo di ieri e di oggi”.

Ecco la cerimonia del 25 aprile nei capoluoghi marchigiani