“Come ha detto Berlusconi, in Italia vincerà il Centro. Schlein? Solo ideologia” – .

“Come ha detto Berlusconi, in Italia vincerà il Centro. Schlein? Solo ideologia” – .
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È stato il punto di svolta nelle ultime elezioni regionali, due giorni fa Macron lo ha elogiato per il 18App e ora si prepara alle elezioni europee. Matteo Renzi parla al Tempo.

In Basilicata abbiamo visto l’ampio campo del centrodestra in cui eri anche tu. Può diventare un’alleanza strutturale o dipenderà dalle questioni?
«In Basilicata il Centro è stato decisivo per la vittoria. E questo accadrà anche alla politica come ha detto Berlusconi nelle ultime settimane della sua vita. Chi lo capisce, vince. Schlein e Speranza, per ottenere i ventimila voti dei grillini, hanno buttato via i quarantamila voti di Italia Viva e Pittella. In un mondo normale le persone di sinistra dovrebbero attaccare i loro leader: invece ci accusano di tradimento. Ma tra sostenere Bardi e abbracciare un grillino è ovvio che scelgo Bardi. Non sono io che sono strano: sono loro che sono grillini”.

Nel secondo caso, su quali temi potrebbe esserci una convergenza oltre alla giustizia su cui c’è già stato un accordo tra voi e la maggioranza?
«Vanno bene le parole sulla giustizia, ma in realtà è tutto fermo. Sono molto deluso da questa maggioranza. Rispetto a due anni fa il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito: basta andare al supermercato e al distributore per capirlo. Se ci fosse un’opposizione seria attaccherebbe su questo piuttosto che sui temi che piacciono ai salotti radical-chic. E sulle elezioni europee: ma come si avvia una campagna per dire Meno Europa? Vent’anni fa dire meno Europa significava dire più Padania. Ma oggi significa più Cina. Voglio un’Europa diversa. Ma possiamo costruirlo solo camminando verso gli Stati Uniti d’Europa. Tutto tranne meno Europa”.

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Dopo aver costretto Azione al girone misto e aver portato tanti ex di Calenda in Italia Viva, su chi punta adesso? A quelli delusi dal Pd?
«Su Action mi sembra che la vignetta di Osho pubblicata dal vostro giornale sia la sintesi politica più efficace: noi proponiamo un progetto politico, gli Stati Uniti d’Europa, mentre Calenda propone il suo cognome. Per questo resta solo: ora vengono da noi i leader di Azione, a giugno verranno gli elettori.
Quanto al Pd, è chiaro che i riformisti non hanno più casa: sono considerati inquilini abusivi nel cantiere del matrimonio tra sinistra radicale e grillismo. Dopo le elezioni europee molti lasceranno il Pd e tutti insieme potremo costruire un partito riformista, centrista, decisivo per le politiche del 2027”.

Il tuo PD e quello di Elly Schlein sono lo stesso partito?
“NO. Abbiamo parlato alla nazione, Elly vive di ideologia. Il 10 giugno vedremo la differenza tra il mio e il suo Pd in ​​termini di voti”.

Che 25 aprile hai visto?
«Ho sentito un bellissimo discorso di Sergio Mattarella in provincia di Arezzo. La strage nazista di Civitella è una delle meno conosciute. Ricordo quando il Vescovo che mi cresimava, monsignor Giovannetti, raccontava a noi bambini perché aveva deciso di farsi prete: perché – testimone di quella strage – aveva visto uccidere il parroco e aveva promesso che avrebbe preso il suo posto. Questo è bello. Poi c’è il 25 aprile strumentalizzato da persone violente come quelle che insultano la Brigata Ebraica. Ignoranti, ideologici, inaccettabili: chi attacca gli ebrei nel giorno della Liberazione deve vergognarsi”.

Secondo te esiste un tema Telemeloni?
«La Meloni è circondata da manager che pensano di accontentarla e di farle del male. Hanno fatto di Scurati un martire per un monologo che sarebbe stato visto da un milione di persone e che, grazie ad una censura assurda, è arrivato a trenta milioni. Non sono fascisti: sono incompetenti. Non sono male: sono mediocri”.

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Macron ha lanciato un candidato italiano (Mario Draghi) alla presidenza della Commissione europea. Ha inoltre dichiarato di vedere bene Antonio Costa, Kyriakos Mitsotakis e Mario Draghi per il dopo Ursula. È il segno di un’Europa che verrà in cui verrà superato il concetto di Stato nazionale?
«Quando i cittadini sceglieranno il leader dell’Europa sarà una vittoria per la politica. Elezione diretta del presidente della Commissione: basta giochi di burocrati”.

In questo senso Renew Europe è già un partito europeo che si muove a livello comunitario, cosa significa questo? Sei in anticipo sulla curva? Dovremmo aspettarci l’endorsement di un Paese membro per avere Renzi alla guida della Commissione Europea?
«Non sono candidato alla Commissione. E poi le mie idee sono troppo dirompenti per questa Europa burocratica. Voglio influenzare le proposte. Ieri Macron ha elogiato la 18App, copiata dai francesi. Se otteniamo un buon risultato saremo al tavolo a distribuire le carte. Ma il nome italiano per me è Mario Draghi”.

Passiamo ai nomi. Se dovessi scegliere tra il generale Vannacci e Ilaria Salis chi sceglieresti?
«Né l’uno né l’altro. Voterei e voterò per un candidato di Italia Viva nella lista degli Stati Uniti d’Europa. I nostri sono bravi e seri. E non facciamo domande false: se fai domanda e passi, vai a Bruxelles. Le elezioni europee non servono per prendersi gioco dei cittadini: chi lo fa non merita il voto”.

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