Thiago dribbla la Champions. “Penso solo all’Udinese. Bologna, voglio vedere la partita più bella dell’anno” – .

Thiago dribbla la Champions. “Penso solo all’Udinese. Bologna, voglio vedere la partita più bella dell’anno” – .
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Udinese, Udinese, solo Udinese: nella mente di Thiago Motta oggi c’è solo questo. Ma dov’è la sorpresa? Nonostante sia indecifrabile (e indigesto) agli avversari in campo, Motta in sala stampa è un libro aperto di cui si conoscono già tutti i capitoli. Insomma, un copione quasi sempre scontato, esclusi i momenti in cui l’allenatore aveva bisogno di lanciare un messaggio forte, come ha fatto ad agosto per dare un’accelerazione al mercato, e recentemente, dopo il Frosinone, per calciare in campo il pallone avvelenato. le resistenze delle pressioni. Sul fronte pressione non è cambiato nulla, anche dopo l’impresa dell’Olimpico. Partita perfetta con la Roma? No: “L’ho riguardato, come faccio sempre – racconta l’allenatore –. La nostra è stata una buona prestazione, ma quando abbiamo la palla nel centrocampo avversario possiamo essere più bravi a trovare soluzioni”.

A maggior ragione, i suoi ragazzi dovranno esserlo domani, contro un’Udinese che all’andata è stata gigantesca, segnando un micidiale 3-0 (era il 30 dicembre) ma che ora, con la nuova guida tecnica di Cannavaro, ha subito frustrato. dal ko in extremis nei minuti di recupero con la Roma, è probabile che al Dall’Ara si barrichi nel forte alla ricerca di spazi in ripartenza. Niente che possa spaventare chi non vuole sentir parlare di futuro (l’annosa, e ormai declassificata, questione del rinnovo contrattuale) né di certezze aritmetiche legate alla qualificazione a una competizione europea. A chi in sala stampa gli fa notare che vincendo domani il suo Bologna avrebbe la certezza di poter vincere qualsiasi coppa, rivolge uno sguardo severo: “Udinese: per me non c’è altro”.

Figuriamoci se il tormentone che gira da settimane possa trovare spazio nei suoi pensieri e cioè: Motta resterà o lascerà Bologna tra un mese? Non puoi rompere il muro nemmeno provando a fare una curva larga: Thiago, cosa ti chiedono i tifosi che ti fermano per strada? “Mi dicono bravi, ci fanno i complimenti e ci chiedono di continuare così fino alla fine”. E i suoi giocatori gli chiedono mai cosa farà a giugno? “No, mai: i miei giocatori pensano solo all’Udinese”. Anche lui ci pensa molto, ovviamente. E la fa breve: “Spesso cercheranno di chiudersi e noi dovremo essere bravi a gestire questo aspetto. In campo dovremo tenere le orecchie aperte ma soprattutto dovremo giocare la miglior partita della stagione”. Il tutto “per regalare un’altra gioia ai nostri tifosi”: gli stessi che il tecnico è andato a salutare ieri ai cancelli prima di lasciare Casteldebole.

Ma non sarebbe Thiago se non avesse sempre un pensiero per gli ultimi: “Ho rivisto Soumaoro in campo e l’ho visto molto bene. Chiedetelo a chi ha lavorato con lui per recuperarlo (a Isocinetica, ndr): Adama è stato il primo ad arrivare e l’ultimo a partire. Con questa voglia sono sicuro che tornerà a giocare ad alti livelli”. Il resto è elogio della flessibilità: «Imparare tanti ruoli aiuta. Ho avuto la fortuna di giocare con Messi, che se lo avessero messo in difesa sarebbe diventato il miglior difensore del mondo. Se ha fatto quel piccolo sacrificio, chiunque può farcela”.

 
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