La Regione Siciliana ha inviato alla Procura segnalazioni su alcune scuole private sospettate di funzionare come “fabbriche di diplomi”. Dalle indagini sono emerse diverse irregolarità, tra cui modalità di esame agevolate e salti di anno non regolamentare.
I dossier, redatti dagli ispettori ministeriali e dall’Ufficio scolastico regionale, sono stati inviati alle procure di Palermo, Agrigento e Trapani. In alcuni casi si parte dal presupposto che gli studenti abbiano conseguito il diploma in un solo anno, pagando somme comprese tra 4 e 8mila euro.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato un piano antidiploma che prevede il recupero di massimo due anni in uno e la presenza di un commissario esterno per l’esame di idoneità. Il disegno di legge è in fase di approvazione e, una volta entrato in vigore, varrà anche per la Sicilia.
L’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano, ha assicurato che la Regione si adeguerà alle nuove norme nazionali. “Non ci sono cose che faccio in un modo che non sia coerente con il ministro. Appena cambieranno le norme nazionali, varranno anche in Sicilia”, ha dichiarato Turano.
Il caso delle “fabbriche di diplomi” ha acceso i riflettori sulle criticità del sistema scolastico privato in Italia. Le nuove misure annunciate dal ministro Valditara mirano a contrastare il fenomeno e garantire maggiore equità nel sistema educativo.
