Le previsioni meteo in Italia sono tra le più difficili al mondo: ecco perché – .

L’Italia è tra i paesi al mondo dove è più complesso fare previsioni meteo e, di conseguenza, è più facile commettere errori. Nel caso del clima italiano, uno estrema complessità del territorio dal punto di vista geografico rende ancora più difficile il lavoro dei meteorologi in sala operativa. Sono principalmente tre le caratteristiche della penisola italiana che rendono l’attività dei meteorologi particolarmente complessa.

Prima c’èestensione: rispetto alla sua superficie, l’Italia ha un notevole estensione nel senso di latitudine, dai 35° di Lampedusa fino al 47° della Cima d’Italia, nelle Alpi Aurine. L’ampia latitudine tra le Alpi e la Sicilia meridionale genera almeno 6 grandi regioni climatiche e numerosi microclimida cui non si può prescindere quando si redige una previsione meteorologica.

La divisione dell’Italia in 6 grandi regioni climatiche.

In secondo luogo, l’Italia si trova al centro del Mar Mediterraneo, con almeno tre quarti del suo territorio bagnato dal mare, e con il vicino Atlantico a ovest, l’Africa settentrionale a sud, l’Europa continentale a nord e a est, il nostro Paese risente dell’influsso di vari e diversi regimi climatici . Il Mediterraneo è infatti un grande fornitore di energia per l’atmosfera, capace di trasferire enormi quantità di vapore acqueo, cioè il “carburante” dei processi di formazione dei fenomeni meteorologici. Il riscaldamento globale amplifica questi processi, rendendo i fenomeni più violenti e imprevedibili.

Infine, il conformazione geografico del territorio italiano è estremamente eterogeneo: in poche centinaia di chilometri si alternano montagne, colline, pianure e vallicon il Alpi che la separano dal resto dell’Europa continentale e dalAppennini che lo taglia longitudinalmente in due. Le catene montuose italiane e quelle esterne ai confini italiani (come le montagne della Spagna a ovest, i monti dell’Atlante in Algeria a sud, le Alpi Dinariche nell’ex Jugoslavia a est), possono infatti deviare o spostarsi sensibilmente il normale andamento dell’atmosfera e le stesse perturbazioni che si muovono al suo interno, al punto da invalidare gli andamenti proposti dai vari centri di calcolo internazionali e rendere inattendibile la previsione stessa.

Tutti questi elementi devono in qualche modo essere presi in considerazione modello fisico-matematico che si occupa di simulare il comportamento dell’atmosfera e quindi dei fenomeni meteorologici. La cosa più difficile è proprio riuscire a tenere conto di tutti questi fattori che, per un modello fisico-matematico, diventano elementi “di disturbo” che aumentano l’incertezza del risultato finale.

In secondo luogo, bisognerà tenerne conto meteorologo nella fase di interpretazione delle mappe meteorologiche ottenute dal modello di simulazione. In questo caso è proprio l’intervento del meteorologo a fare la differenza, modulando questo risultato, smussandolo e adattandolo anche rispetto all’esperienza maturata in anni di attività e alle conoscenze acquisite nel tempo in termini di climatologia locale e territorio.

Va detto, però, che lo sviluppo tecnologico e il miglioramento delle conoscenze legate alla fisica dell’atmosfera e ai fenomeni meteorologici ci stanno aiutando a ridurre gli errori di cui, volenti o nolenti, dobbiamo sempre tenere conto in questo campo, tra cui la meteorologia scienza quasi esatta.

 
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