TARANTO – «Lunedì avremo diversi incontri convocati a Palazzo Chigi» con i sindacati a partire da «quello riguardante lo sviluppo del recupero e rilancio degli stabilimenti ex Ilva e in quella sede presenteremo il piano industriale e finanziario per il rilancio della fabbrica» . Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un punto stampa a margine della conferenza programmatica di Fdi a Pescara. «Sono convinto – aggiunge – che già quest’anno saremo in grado di delineare un piano di rilancio della siderurgia italiana che è alla base dell’industria manifatturiera del nostro Paese».
Intanto la protesta monta Tarantino: i politici declinano l’invito e gli organizzatori del concerto 1° maggio Liberi e pensando a Taranto decidono di annullare uno degli eventi collaterali, il dibattito pubblico dal titolo “Quale lavoro per quale domani – La possibilità di sconfiggere il conflitto tra salute e lavoro in piena crisi climatica” previsto per la mattina di lunedì 29 aprile .
All’incontro sono stati invitati i ministri Raffaele Fitto, Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti; la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein; il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte; il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni; il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli e dei sindacati confederali e sindacali nazionali, oltre che di USB e LMO (Sindacati Organizzati Metalmeccanici).
Ad oggi, spiega il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, «M5s, Pd e Usb hanno risposto informandoci della loro impossibilità a partecipare al dibattito a causa di impegni parlamentari e istituzionali obbligatori, mentre il sindacato di base Lmo non ha esitato a confermare la propria presenza. Un noto proverbio dice che ‘chiedere è lecito, rispondere è cortesia’, pertanto ringraziamo chi ha risposto ma, per ovvi motivi, siamo costretti ad annullare il dibattito in programma”.
«Queste persone – aggiungono gli organizzatori del concerto – evitano lo scontro. Avremmo voluto affrontare la questione della collaborazione con chi sta al governo; con i partiti di opposizione e i sindacati, confrontando i casi ex Ilva di Taranto, Gkn e Bagnoli. Evidentemente la vertenza tarantina non rientra tra le priorità della politica e dei sindacati, che continuano a parlare senza ascoltare le proposte che arrivano dalla città, perseverando imperterriti – concludono – nel segnare il divario che li separa da chi ha dato loro la mandato”.
