«Mussolini uno statista», «Gay non normali», «Classi separate» per disabili – - – .

«Mussolini uno statista», «Gay non normali», «Classi separate» per disabili – - – .
Descriptive text here

Non ha cambiato idea, Roberto VannacciDi intervista in intervista, di dichiarazione in dichiarazione, fedele nei secoli alle sue idee «non politicamente corrette».corre verso la sede di Bruxelles (la Lega lo nominerà in tutte le circoscrizioni e sarà capolista in quella del centro Italia) sbandierando le sue tesi che fanno storcere il naso quando non sono del tutto sconcertanti, dall’omosessualità all’aborto, dallo “statista” Mussolini all’integrazione razziale all’idea di mettere i disabili “in classi separate” (che scatenò furiose reazioni, a cominciare da quella della Cei: “Stiamo tornando agli anni bui della storia “).

Non è un caso che per il suo esordio letterario, uscito nell’estate del 2023, il generale Vannacci avesse scelto un titolo molto chiaro: «Il mondo sottosopra». È fedele a questo obiettivo di descrivere un’umanità, a suo avviso, vittima di ideologie sbagliate continuò il suo impegno che gli valse diverse centinaia di migliaia di copie vendute.

Per ripercorrere il pensiero di Vannacci non si può non partire dalla situazione attuale, a pochi giorni dal 25 aprile. «Trovo che l’antifascismo non abbia senso. Non mi piace essere “anti”. E poi il fascismo è finito quasi cento anni fa. Sei antinapoleonico?» chiede retoricamente al giornalista Premere chi lo intervista. Per poi aggiungere: «Non vedo perché sia ​​necessario attrezzarsi licenza antifascista di esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche considerazione per Mussolini, che è uno statista come lo furono Cavour, Stalin e tutti gli uomini che occuparono incarichi statali: è lui la prima definizione di “statista” nel dizionario. Ad Aldo Cazzullo, on Corriere, aveva detto: «Mi hanno fatto una domanda a bruciapelo; qualunque cosa avessi risposto sarebbe stata usata contro di me. Se lodo Mussolini sono fascista. Se non lo lodo, nascondo le mie idee…”. Mentre il fascismo «è finito ottant’anni fa. Sarebbe come dire che sei contrario all’antica Roma o al Rinascimento”.

Il generale è abituato a parlare liberamente, solido nelle sue convinzioni anche su temi in cui le coscienze a volte si interrogano senza avere risposte certe. Dell’aborto, ad esempio, dice che è una “disgraziata necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non penso che sia un diritto. Bisogna trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere la donna a non abortire”. Dal suo punto di vista è giusta la presenza di associazioni pro-vita nelle cliniche, voluta dal governo.

Le parole più forti, nel libro come nelle varie pubblicazioni, riguardano l’omosessualità. «Cari omosessuali, non siete normali, fatevene una ragione!», Nei gay pride predominano “oscenità, stravaganze, blasfemia e turpitudine”, alcune frasi contenute nel best seller. Ha detto al Corriere: «Non hanno mai trovato il genoma dell’omosessualità; e il condizionamento sociale è importante. Trovo inappropriata la massiccia esposizione di modelli omosessuali nei confronti dei bambini. Ho cercato online: secondo il British Statistical Institute i non eterosessuali rappresentano circa il 3,4% della popolazione. Credi che la percentuale sia rispettata in televisione? Perché non approvano una serie su Netflix se non ci sono scene omosessuali?”.

Nel libro era ancora più chiaro: «Dobbiamo ricorrere a una lingua straniera e chiamarli gay perché le parole esistono fino a qualche anno fa nei dizionari erano considerati inappropriati, se non volgari e offensivi. Pederasta, invertito, sodomita, frocio, frocio, ragazzo ricco, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, frocio, omofilo, uranista, culattone sono ormai termini usati dai tribunali, dall’incitamento all’odio, dall’incitamento all’odio e alla discriminazione e classificato dalla popolarissima enciclopedia multimediale Wikipedia come lessico dell’omofobia”.

A Una giornata da pecora ha raccontato un aneddoto: «Avevo una ragazza nera, mulatti, tanti anni fa eravamo in Europa ma non entriamo nei dettagli. Non era italiana ma Non ho nulla contro le persone di etnie diverse. Abbiamo avuto un’avventura per un mese e poi ho rotto con lei. La ragione? Sono piuttosto pesante…”.

E poi c’è il tema del rapporto con le persone di colore, tirando fuori anche campioni del genere Paolo Egoni (che lo ha querelato): «Nonostante sia italiana di cittadinanza, è chiaro che i suoi tratti somatici non rappresentano la sua identità italiana». Eh sì, perché per Vannacci il colore della pelle fa la differenza. Lo esemplifica con il ricordo della sua curiosità, nel 1975 a Parigi, per le persone di colore: «Nella metropolitana, ho fatto finta di perdere l’equilibrio per mettere accidentalmente la mia mano sulla loro, per capire se la loro pelle era più o meno dura e rugosa al tatto della nostra”.

Non manca la scuola nelle attenzioni del candidato generale. In particolare, al netto della volontà di vedere una scuola pubblica più severa, Vannacci auspica classi separate per disabili: «Credo che classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità ad esprimersi al meglio, e anche chi ha più difficoltà verrebbe aiutato in modo speciale. Non è discriminatorio. Per gli studenti con problemi mi affido a specialisti.” E giusto per farti capire il concetto, ecco un esempio: «Sicuramente non metterei un disabile a correre con qualcuno che batte il record dei cento metri”.

Su quest’ultimo punto le reazioni sono state scatenate. Emblematico, per tutti, quello del capogruppo dei deputati di Forza Italia Paolo Barelli: «Per attirare l’attenzione forzata con colpi efficaci si può ottenere il risultato dire delle vere e proprie sciocchezze. Questo sembra essere successo al generale Vannacci parlando di disabilità e diversità; argomenti invece seri, che toccano l’intima sensibilità di ognuno ai quali bisogna dedicare rispetto e comprensione. elucubrazioni meno intellettuali e più capitan Fracassa che non servivano proprio».

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Sanità Sicilia, Francesco Scaduto è il nuovo segretario regionale dell’Ugl Salute – .
NEXT Salerno. A D’Avossa cala il sipario sui convegni dedicati alle prospettive di genere