Baby Brugnami illumina la piattaforma dell’agenzia di stampa Italpress Fiera di Rimini – .

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RIMINI (ITALPRESS) – Le finali delle specialità giovanili hanno aperto la quarta giornata dei Campionati Europei di Ginnastica Artistica Maschile 2024, in corso alla Fiera di Rimini. La pedana centrale, nella prima gara in programma, ha visto subito l’Italia protagonista con la splendida prestazione di Tommaso Brugnami. Il 17enne di Ascoli Piceno con un record personale di 13.866 gli è valso il titolo europeo junior floor, succedendo al tedesco Daniel Mousichidis, che vinse a Monaco nel 2022, quando concluse al terzo posto. Doppietta della Francia sugli altri due gradini del podio romagnolo, con l’argento andato ad Anthony Mansard (13.500) e il bronzo ad Alan Moullec (13.333). Contemporaneamente si svolgeva la finale del cavallo con maniglie, dove, senza italiani in gara, ha vinto l’armeno Hamlet Manukyan (14.500), seguito a un paio di decimi dal bulgaro David Ivanov (14.300). Il terzo posto va anche all’Armenia grazie a Mamikon Khachatryan (14.266). Nella seconda rotazione la FGI è riuscita a far suonare nuovamente l’inno di Mameli, sempre in onore di Brugnami. Il talento allenato da Fabrizio Marcotullio è riuscito a conquistare il suo secondo oro individuale, questa volta agli anelli, precedendo, con 13.266, il britannico Gabriel Langton (13.233) e l’austriaco Vincent Lindpointner (13.200). In una finale dove i primi cinque sono racchiusi a poco più di due decimi e i primi tre a 66 millesimi, il ginnasta delle Giovanili anconetane, nonostante fosse ultimo, ha messo tutti in vantaggio, succedendo allo svedese Luis il-Sung. E mentre Brugnami strappava il gradino più alto al rivale di Birmingham, l’altro inglese, Sol Scott, si toglieva a sua volta la gioia della tripletta al volteggio. Infatti, il 17enne di Godmanchester, partito dalla rincorsa dei 25 metri all’ottavo, è arrivato alla fine con la media più alta, 14.466, frutto di due salti di pari valore. L’italiano, leader provvisorio, ha assistito alla prestazione del volteggio del rivale, un attimo prima di salire sul castello dell’anello, apprendendo dal maxischermo che il suo 14.200 (14.500 – 14.900) valeva l’argento. Il secondo dopo quello realizzato giovedì contro l’Italbaby. Sol raccoglie così l’eredità del finlandese Reiman Joona, mentre Tommy, che due anni fa era arrivato quarto in Germania, compie un doppio salto verso la vetta dell’Europa che conta. Il bronzo è andato allo spagnolo Sergio Kovacs con la media di 14.016. L’ultimo round è stato dedicato alle sbarre e anche alle parallele. La quarta medaglia di giornata, la quinta, considerata il posto d’onore della squadra, è stata portata da Manuel Berrettera, protagonista di un bellissimo bronzo su ferro. Il bresciano 2006, dopo il quinto posto al corpo libero con 13.166, è riuscito a salire sul podio della sbarra grazie ad una routine di 13.300, chiudendo alle spalle del francese Anthony Mansard – che con 13.433, a sua volta, sale sul trono di specialità l’israeliano Dmytro Dotsenko – e il belga Kyano Schepers (13.333), staccato dalla vetta per appena un decimo di punto. Settimo con 12.633 il brianzolo Diego Vazzola, terzo classe 2006 del gruppo di Nicola Costa, allenato alla Pro Carate da Corrado Corti. Alle parallele, dietro al primo posto del britannico Uzair Chowdhury, che con 14.066 imita l’armeno Erik Baghdasaryan in Baviera, in seconda fila, in ex aequo (che tra gli junior non si sciolgono) a 13.700 c’è il francese Anthony Mansard , il tedesco Jonas Eder e l’ucraino Shved Sviatoslav. In sintesi, quindi, l’Italia porta oggi il palmares europeo della categoria FGI e di tutti i tempi a 42 medaglie, con 10 ori, 15 argenti e 17 bronzi. Brugnami vince il primo oro assoluto a corpo libero, mentre sugli anelli eguaglia Matteo Ferretti, numero uno a Praga 1994, e Matteo Morandi – bronzo olimpico a Londra 2012 – che esordì nelle giovanili gold metal di San Pietroburgo. 1998. Tommy, che domani ha ancora una chance nell’allround (insieme a Manuel Berettera), ha già eguagliato i piazzamenti di Nicolò Mozzato a Glasgow 2018, dove però il mestrese riuscì a diventare campione assoluto di il concorso generale. Occasioni ancora aperte per il giovane principe anconetano che realizza il secondo miglior totale in qualifica, dietro a Mansard. Intanto, con i successi contemporanei, si rivivono le antiche emozioni di Rimini, quando i vincitori nel 1984 furono Paolo Bucci, argento alle parallele, e Antonio Trecate, bronzo al cavallo. Erano le uniche due note alte dell’edizione romagnola di quarant’anni fa. Oggi si festeggia di più, a dimostrazione della crescita esponenziale e dell’evoluzione del movimento ginnico italiano, che si gioca un derby con il Team GB per il dominio d’Europa nel prossimo futuro.
– Foto dell’Ufficio Stampa della Federginnastica –
(ITALPRESS).

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