2 licenze sospese – .

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PADOVA – Tra chi ha lavoratori non contrattuali, alcuni hanno una carenza igiene nelle cucine e chi vende alcolici senza poterlo fare, nei locali del Portello e nei chioschi del Naviglio, uno su due lo è irregolare.

Parla il verbale finale dei controlli effettuati dai Carabinieri Nas è nato a Zero (insieme ai soldati di Battaglione Venezia-Mestre), IL polizia locale e ilAgenzia delle Dogane hanno segnato venerdì sera dove batte il cuore della movida estiva made in Padova: nove locali abusivi su diciotto controllati, ovvero tre bar davanti a Porta Portello e quindici chioschi dell’evento estivo.
Il conto? Sanzioni amministrative per migliaia di euro e sospensione di due licenze per altrettanti posti.

IL SETACCIO
All’ora dell’aperitivo, sul Naviglio si presentarono i militari dei reparti Antiadulterazione e Ispettorato del Lavoro, insieme agli agenti della Dogana, che passarono al setaccio ogni singola attività e controllarono licenze, contratti, autorizzazioni e merce venduta.
Due chioschi sono stati chiusi con decisione del Nil, con sospensione della licenza fino a quando non saranno conformi: il primo perché mancava il documento di valutazione dei rischi per i lavoratori e il secondo perché aveva un dipendente in nero, unico caso tra tutti i pubblici aziende presenti all’evento, che quest’estate compie 10 anni.
Altri tre esercizi pubblici (due chioschi sul Naviglio e uno dei locali al Portello) sono finiti al centro delle indagini dei NAS poiché spritz, birre, vino e liquori sono stati serviti ai clienti nonostante l’autorizzazione alla vendita prevedesse solo l’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande analcoliche: questi esercizi sono stati multati.

LE ACCISE
Il lavoro degli ispettori doganali si concentrò però sul pagamento delle tasse sugli alcolici venduti. In totale, altri quattro locali estivi del centro cittadino sono finiti sul taccuino degli inquirenti per aver venduto liquori senza aver versato al Monopoli di Stato la cifra necessaria alla loro commercializzazione. Le sanzioni impugnate venerdì sera verranno comunicate nei prossimi giorni.

ALTRE CARENZE
La quasi totalità delle nove attività non conformi non ha superato il controllo NAS in termini di igiene sanitaria, mancato rispetto dell’HACCP, cioè del protocollo di sicurezza alimentare.
Nelle dispense di alcuni locali è stato ritrovato anche cibo non rintracciabile e anche questo sarà un altro aspetto sul conto finale delle multe.

CLIENTI
Nel corso dell’operazione sono stati individuati numerosi clienti che si trovavano agli sportelli o seduti ai tavolini della movida nel tardo pomeriggio e nella serata di venerdì.
Il capillare controllo da parte dei Carabinieri e della Polizia locale (“che ha consentito di ottenere ottimi risultati preventivi”, si legge in una nota diffusa dalla Compagnia di Padova) ha consentito di fermare, all’interno di un locale pubblico, un 41enne originario della Tunisia, senza dimora in Italia, destinatario del Daspo urbano firmato dalla Questura con lo specifico divieto di frequentare gli esercizi pubblici.
Per questo motivo il nordafricano – che aveva già più di un precedente noto alle forze dell’ordine della città di Santo – è stato poi denunciato alla procura per non aver rispettato l’ordine imposto dal Daspo.

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Il Gazzettino

 
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