«C’è molto su cui puntare per la candidatura a Capitale della Cultura» – .

«C’è molto su cui puntare per la candidatura a Capitale della Cultura» – .
«C’è molto su cui puntare per la candidatura a Capitale della Cultura» – .

Nel dibattito che anima la città nell’ultimo mese, da sindaco Giuseppe Marchionna ha ventilato l’idea di correre Toast A Capitale italiana della cultura 2027si è parlato molto dell’importanza del processo di costruzione di un progetto così ambizioso, ma accanto a questo c’è sempre una domanda a cui le città devono rispondere per attrarre visitatori: cosa vedere?

Non solo luoghi

Luoghi simbolo della capitale messapica sono già emerse nelle proposte degli intervenuti e bisognerà presto decidere se e quali risorse paesaggistiche dei comuni della provincia includere. Un po’ meno si è detto delle personalità che sono passate nei luoghi, soprattutto in riferimento alla storia recente. Partendo dalle certezze del sindaco, il sindaco riconosce il ruolo di Brindisi porta del Mediterraneo e quindi il porto è il luogo centrale e decisivo per la costruzione dell’identità cittadina nei secoli, con l’acqua che abbraccia la città e la rende uno degli scali più sicuri al mondo.

Affacciato sul mare

E rifugio di pacelo ribadiscono tutti, la maestra lo sottolinea Giovanna Bozzi che, insieme ai suoi studenti del liceo artistico, aveva installato un grande specchio rivolto verso il mare. Il sociologo Lele Amoruso definisce viale Regina Margherita, come lo conosciamo oggi dopo la riqualificazione, un giardino affacciato sul mare e da questo affaccio su cui si affaccia il Colonne romane Spicca anche l’emblema nell’immaginario collettivo dell’Appia Antica, per la quale si attende il riconoscimento UNESCO la casa dove trascorse i suoi ultimi giorni il poeta latino Virgilio. Su questa figura storica tra le più illustri del mondo letterario, il brindisino Giuseppe Roma vicepresidente del Touring club italiano, sostiene che alla candidatura potrebbe essere dedicata una traccia. Non è il primo a crederci ma è anche vero che finora questo desiderio non ha preso forma. I due castelli sono un altro valore indiscutibile del patrimonio brindisino, il sindaco Marchionna li ha già mostrati al direttore artistico Chris Torcia.

La città dei due castelli

IL Castello Svevo conosciuto come il maniero di terra e voluto da Federico II e il Castello Aragonese conosciuto come Forte a mare che fa tutt’uno con l’isola di Sant’Andrea su cui sorge. Il coreografo brindisino Emio Grecoapprezzato in tutto il mondo per la sua danza, ha affermato che la candidatura potrebbe essere l’occasione per farlo collegarli. Molti dei beni storici più importanti di Brindisi si affacciano sul porto, i metri d’acqua che li separano sono pochissimi ed è il sogno di tutti i brindisini, ma diventerebbe anche il fascino per ogni visitatore, poterli raggiungere via mare . Basti pensare che viaggiare in motoscafo è una delle esperienze più romantiche per i turisti. Passando dall’alto della scalinata Virgilio si arriva in Piazza Duomo dove si festeggiava il 9 novembre 1225 il matrimonio tra Federico II e Isabella di Brienne.

Il Risorgimento e l’età contemporanea

Facendo un salto in avanti di 6 secoli, nella prima metà dell’Ottocento, si formò agli studi classici nel vicino seminario Salvatore Morelliun politico e riformatore illuminato, figlio della nostra terra (nato a Carovigno), che contribuì al collocamento la questione delle donne al centro delle decisioni parlamentari. Entrando nel centro cittadino, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ci ricorda che non può mancare il dossier Brindisi Tempio di San Giovanni al Sepolcro. La chiesa dell’XI secolo, oltre al suo valore storico, conserva tracce del passaggio dei Templari. Il giardino annesso alla proprietà ha una storia curiosa e più recente, il terreno era di proprietà dell’attore Ubaldo Lai che volle farne un parco, negli ultimi anni fu venduto dai suoi eredi al Comune che lo arricchì con ortaggi, erbe aromatiche e selvatiche della tradizione brindisina, oltre al roseto. Ritornando al porto troviamo, tra i monumenti da non perdere, il ex magazzino Montecatini che negli ultimi anni ha ospitato diversi concerti dimostrando anche le qualità acustiche della struttura in legno che appare come una cattedrale sul mare.

Il “bosco” del Casale

Spostandosi nel cuore di Ponente, il quartiere Casalese si nasconde all’interno del bosco recentemente restituito alla comunità, l’ex collegio navale Tommaseo, anche qui, come per l’ex magazzino Montecatini, le proposte sono di farne un centro culturale, non solo d’uso ma soprattutto produttivo e formativo. Puntare sull’economia della conoscenza, come ha affermato anche il sindaco, per dare una direzione diversa al futuro della città che attraversa il suo transizione ecologica. Urge trovare un’inversione di tendenza verso la fuga dei giovani, come molti hanno sottolineato nel dibattito sulla candidatura Capitale della cultura e lo ha dichiarato Emilia Mannozzi, direttore del Museo archeologico di Ribezzo, che chiede che nella progettazione della candidatura non manchi lo sviluppo sociale. Tra coloro che hanno vissuto giovanissimo il complesso monumentale Tommaseo c’è stato il cantautore Sergio Endrigo. È tra quegli alberi e la vista del porto che il poeta della musica suonava la sua chitarra. Lo racconta la figlia Claudia tra le pagine del libro dedicato a suo padre. Passeggiando nel Villaggio dei Pescatori Endrigo si innamora di Teresa, a cui molto probabilmente in seguito dedicò la canzone omonima. Dalle tracce più lontane nel tempo a quelle più vicine a noi, tutte alimentano la voglia di Brindisi di emergere insieme alla sua Storia ispiratrice e il suo anima accogliente.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Giornale pugliese

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Al via la 12esima edizione di “Strappato Drive Experience”, l’attesissimo salone dedicato ai motori – .
NEXT Pesaro, degna di una capitale la prossima stagione teatrale – .