TIVOLI – Spedizione punitiva a Rebibbia, detenuto massacrato nel tempo libero – .

TIVOLI – Spedizione punitiva a Rebibbia, detenuto massacrato nel tempo libero – .
TIVOLI – Spedizione punitiva a Rebibbia, detenuto massacrato nel tempo libero – .

E’ detenuto Rebibbia 5 mesi per uno tentata rapina in una farmacia vicino casa con pistola a salve.

Ma durante l’assalto lo avrebbe fatto ha puntato la pistola giocattolo contro un bambino presente (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Un gesto che all’epoca gli costò un percosse in strada per mano dei passanti e per il quale questa volta ha rischiato la “pelle”.

Claudio L. è un Multiplo criminale italiano di 54 anni soprannominato “Caccoletta” e residente nel complesso Ater in via dell’Aeronatica, a Borgonovoquartiere alla periferia di Tivoli.

Un nome ben noto alle forze dell’ordine dell’hinterland tiburtina.

Lo scorso mercoledì 24 aprile Claudio L. è stato vittima di un’aggressione violentissima da parte di una ventina di detenuti durante l’orario di esercizio nel Nuovo Polo di via Raffaele Majetti, a Roma: il 54enne è stato colpito da una raffica di pugni E calci abbastanza forte da finire in ospedale fratture al viso e al torace.

Il suo avvocato di fiducia, ilavvocato Pietro NicoteraCapo del Dipartimento di Giustizia della Lega di Roma e Provincia, è da tempo impegnato insieme al figlio Gian Maria Nicotera nella battaglia di civiltà per garantire condizioni di sicurezza e dignità ai detenuti che sono sempre più vittime di aggressioni, estorsioni e suicidio.

L’AGGRESSIONE SUL CAMPO DI CALCIO

Secondo il racconto dell’avvocato, l’incidente è avvenuto la mattina di mercoledì 24 aprile nei pressi della nuovo campo di calcio del carcere di Rebibbiarealizzato con il contributo finanziario della Regione Lazio e inaugurato nel giugno dello scorso anno.

Sembra che Claudio L. stesse facendo qualcosa esercizi utile per la lesione del menisco sinistro per la quale ha richiesto visita ortopedica alla direzione del carcere.

All’improvviso si ritrovò circondato da una ventina di detenuti che lo massacrarono senza pietà con pugni e calci, colpendolo anche alla testa con il distributore automatico di bevande.

Lanciato l’allarme, Claudio L. è stato salvato dalla furia del branco grazie all’intervento degli agenti di polizia. Polizia penitenziaria che sono riusciti a fare individuarne almeno quattro dei circa venti detenuti che hanno continuato ad inveire e a colpire il 54enne ormai a terra senza vita.

IL CLAN NAPOLETANO: “I BAMBINI NON SI TOCCANO”

Sembra che i quattro prigionieri identificati lo siano tutti di origine campana e che uno di loro abbia anche riferito i motivi del pestaggio.

Sarebbe uno “punizione” inflitto in base al regola non scritta del carcere secondo cui i bambini non si toccano. Claudio L., invece, avrebbe puntato una pistola a salve contro un bambino di 5 anni durante la rapina.

RICOVERO NEL REPARTO PROTECT DELL’OSPEDALE PERTINI

Dopo l’aggressione Claudio L. fu il primo curato nell’infermeria del carcere e il giorno successivo trasportato aOspedale “Sandro Pertini”. e ricoverato presso Dipartimento di Medicina Protetta fino a lunedì 29 aprile a causa delle fratture multiple delle costole conseguenti all’aggressione.

Gli esami radiografici hanno evidenziato la frattura di tre arcate costali destre e ilviolazione di due archi di sinistraIL frattura multiframmentaria delle ossa nasali, lesione all’occhio sinistro e a mascella sinistra, rigonfiamento SU fronte E zigomi, abrasioni multiple sul resto del corpo.

LA PUBBLICA DENUNCIA DEL PROCURATORE PIETRO NICOTERA

“Il mio cliente lo era vittima di un evento molto grave – esordisce l’avvocato Pietro Nicotera che ha incontrato Claudio L. per un colloquio lo scorso venerdì 3 maggio – Non si aspettava un simile attacco e non sa se si sia trattato di un’iniziativa spontanea degli altri detenuti o se ci sia stato un mandante”.

“Questi episodi – continua l’avvocato Nicotera – lo sono ora molto frequente all’interno delle carceri di Roma e provincia e l’incolumità fisica dei detenuti è messa seriamente a rischio a causa di ciò sovraffollamento e di promiscuità che vede i prigionieri talvolta costretti a soffrire molestie implementato da altri prigionieri di natura violenta.

Come capo del Dipartimento Giustizia della Lega di Roma e Provincia chiederò formalmente che tutti i provvedimenti vengano eseguiti indagini volte all’accertamento delle responsabilità di un evento così grave”.

LA TENTATA RAPINA E LA BATTITA IN STRADA

Claudio L. è in carcere per ordine di Corte Tivoli dal 5 dicembre 2023, dopo aver tentato di rapinare il parafarmacia in via Pericle Pozzilli, a Borgonovofrazione di Tivoli Terme (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Verso le 19 la “Caccoletta” irruppe mirando aarma a salve contro il proprietario della parafarmacia, di presente e anche a bambino di 5 anni.

Secondo le testimonianze raccolte da carabinieri della Compagnia di Tivolidurante la rapina Claudio L. avrebbe minacciato il titolare della parafarmacia con frasi del tipo “Dammi i soldi, dammi il portafoglio”mentre fruga nelle tasche del mercante.

Dopo di che avrebbe detto anche il criminale “Adesso sparerò al bambino”riferito al nipote di 5 anni del titolare della parafarmacia.

Fermato e picchiato da alcuni passanti durante la fugaClaudio L. era scomparso lungo la via Tiburtina cercando di raggiungere la sua abitazione in via dell’Aeronatica, sempre nel quartiere Borgonovo.

Proprio in via dell’Aeronautica i carabinieri lo avevano intercettato con il volto ridotto ad una maschera di sangue e con uno pinze macchiate di sangue in mano con cui avrebbe tentato di sottrarsi alla cattura.

Una volta bloccato, durante la perquisizione i carabinieri hanno rinvenuto un pozzo nella tasca della sua felpa e un cappuccio 5 coltelli pieghevoli con lame non inferiori a 7 centimetri, nonché due paia di forbici.

E ancora: a frantumare il vetrotipo del martello di emergenza, due orologi in acciaioUN Casio è un Settoreun mazzo di chiavi di uno Fiat e un cellulare di marca Oppo.

 
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