Un fine settimana a…Trieste | Io Donna – .

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E una città dalle “tante bellezze”, per citare Umberto Saba, il più tergestino dei poeti. Per conoscerla e addentrarsi nelle pieghe più segrete della Trieste niente è meglio che passeggiare nel centro storico. Magari iniziando, dopo una sosta al Caffè degli Specchi, da la piazza aperta sul mare più grande d’Europa: piazza Unità d’Italia, su cui si affacciano solo edifici del potere civile. Una laicità a cui fanno eco le vicine chiese e templi di diverse confessioni, riflesso di una società cosmopolita e multietnica. Cattolici, protestanti, valdesi, metodisti, ortodossi, anglicani, ebrei e musulmani. Un’eredità di libertà religiosa concessa dagli Asburgo. Da non perdere la Cattedrale di San Giusto, senza dimenticare, sulle rive, la sontuosa Chiesa greco-ortodossa di San Nicolò del 1787 e, sul Canal Grande, la Chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione. del 1869, con le sue cupole blu. Orientale è anche la sinagoga monumentale, costruita nel 1912. Per il riposo, il vicino Antico Caffè San Marco, fondato nel 1914, con i suoi arredi ancora originali.

L’eredità del barone

Passato e modernità convivono in un’ideale continuità al Museo Revoltella, Galleria d’Arte Moderna di Trieste. Il nome è dovuto all’imprenditore, collezionista e filantropo Barone Pasquale Revoltella (1795-1869), che lasciò in eredità ai suoi concittadini il suo palazzo (progettato tra il 1853 e il 1859 dall’architetto berlinese Friedrich Hitzig) con tutte le collezioni in esso contenute, con il obbligo, invece, di creare un museo. Detto fatto, tanto che negli anni Sessanta si rese necessario un ampliamento. Per realizzarla fu chiamato il grande architetto veneziano Carlo Scarpa.

La sua impronta inconfondibile – luce, finestre, spazi – rende anche il percorso museale una lezione di architettura, sebbene Scarpa, scomparso nel 1978, non sia riuscito a portarlo a termine. Le linee guida fondamentali della progettazione sono state comunque rispettate. Dagli autori dell’Ottocento ai protagonisti dell’arte italiana del Novecento, l’affascinante percorso si snoda attraverso i lussuosi interni ottocenteschi, ex dimora del mecenate che vi tenne feste memorabili, e le sale contemporanee dei due edifici adiacenti. Per culminare nella magnifica terrazza, con vista sulla città e sul golfo, animata d’estate da concerti e aperitivi.

Castello di Miramare, sul Golfo di Trieste.

Il paese degli scrittori

Non fermatevi al mito della sua essenza mitteleuropea: c’è anche quello (al Caffè Sacher, con le torte originali provenienti da Vienna), ma Trieste è molto di più. Multiculturale, multireligiosa, multietnica e multiscientifica. Accogliere con il golfo illuminato dal sole, respingere quando infuria la Bora. Città di mare e di Carso, di vele e di pietra. Uno sguardo all’Oriente e uno all’Occidente. Tanto da ispirare autori di ieri e di oggi, da scoprire nelle librerie cittadine. La sua potente vena letteraria è ora celebrata in un tempio speciale: il Museo della Letteratura (LeTs) in piazza Attilio Hortis, che aprirà i battenti nella tarda primaveracon una Libreria degli Scrittori e un “Cinematografo” che racconterà la storia di Trieste per immagini, uno spazio dedicato a Italo Svevo e un’edicola multimediale.

Il Museo Revoltella, sede della mostra da record: “Vincent Van Gogh”. Foto di Massimo Crivellari.

Scoperte creative

Spazio espositivo, archivio creativo e centro di formazione, l’ITS Arcademy è il primo museo della moda contemporanea in Italia. Deus ex machina di tutto è Barbara Franchin, che nel 2002 ha creato una piattaforma e un concorso per giovani talenti. Al concorso partecipano designer provenienti da tutto il mondo, selezionati dalle migliori accademie e scuole. Per ciascun finalista viene conservato il portfolio di un progetto creativo, di un capo di abbigliamento o di un accessorio. Primi lavori, testimonianza degli esordi di uno stilista che ha poi scritto nuovi codici della moda contemporanea e segnato l’evoluzione della creatività internazionale. Negli anni la collezione è cresciuta e la collocazione originaria, in una graziosa mansarda, non era più sufficiente. Nella nuova grande sede di via Cassa di Risparmio c’è spazio anche per mostre temporanee, come Le tante vite di un abito (fino a gennaio 2025), che esplora il nostro rapporto con gli abiti, combinando i design visionari di ITS con capi di uso quotidiano. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI

La Cattedrale di San Giusto.

Visita Trieste con Io Donna

Dal 5 all’8 giugno vi portiamo a Trieste! Quattro giorni arricchiti da visite esclusive, in compagnia di Luisa Brambilla, giornalista di Io Donna. Partiamo da un luogo che simboleggia il legame della città con gli Asburgo: il Castello di Miramare. Visitiamo gli spazi del nido d’amore dell’Arciduca Massimiliano e Carlotta con gli arredi originali e la collezione di porcellane e cristalli provenienti dalle cucine del Castelletto. Al Museo Revoltellasi svela la mostra dei dischi, Vincent Van Gogh: 50 tra le opere più iconiche, dal Museo Kröller Muller di Otterlo. Anche Signor Ginouxproprietario del caffè di Arles amato da Van Gogh: qui lo “riunisce”. Signora Ginoux, della Galleria Nazionale di Roma. Infine, uno degli eredi lo accompagnerà alla visita studio dell’artista Anna Psacaropulo, a Villa Margherita, su una delle colline più panoramiche di Trieste. Oltre alle opere esposte nelle sue stanze, i dipinti di un artista quotato, allievo di Felice Casorati.

ITS Arcademy, Museo d’Arte nella Moda di Trieste. Foro di Massimo Gardone.

Sul luogo invio.iodonna.it puoi trovare tutti i nostri viaggi. Per info e prenotazioni chiamare lo 02.303.294.03 (lun-ven 9-18, sabato 9-13) oppure inviare una mail a sendaggioconiodonna@doveclub.

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