A Treviso in Rosa con la insegna elettorale. La candidata leghista veneta Rosanna Conte scatena la bufera – .

A Treviso in Rosa con la insegna elettorale. La candidata leghista veneta Rosanna Conte scatena la bufera – .
A Treviso in Rosa con la insegna elettorale. La candidata leghista veneta Rosanna Conte scatena la bufera – .

TREVISO – Il primo rissa elettorale esplode nelle Marche, al “Treviso in rosa“, marcia di beneficenza organizzata ogni anno da Cadenza per raccogliere fondi a sostegno della ricerca contro i tumori femminili. E ieri, vestite di rosa, si sono presentate alla partenza circa undicimila donne. Tra loro c’era anche l’eurodeputata leghista veneta Rosanna Contee candidato per un altro mandato in Europa, in prima fila e pronto a sparare.

Ma prima di partire, salutando ufficialmente il pubblico, ha innalzato un bellissimo, coloratissimo manifesto elettorale: “Conte in Europa”, con il “tu” finale in giallo. Uno spottone elettorale. Stupore generale. Una mossa che ha colto di sorpresa anche il sindaco Mario Conte (omonimo) e, soprattutto, il suo vice Alessandro Manera, anche lui nella lista della Lega per gli Europei e che tutto si sarebbe aspettato tranne una mossa del genere. Anche lui, da assessore allo Sport, aveva portato poco prima i saluti istituzionali: “Ma ho detto qualche parola istituzionale”, ha precisato alla fine. Non aggiunse altro, ma il suo disappunto era evidente. Molto più seccato il sindaco Conte, interessato non tanto alle sfide elettorali, ma a preservare l’evento da ingerenze politiche di ogni genere. Dietro le quinte si è arrabbiato moltissimo e ha chiesto agli organizzatori di rimuovere quei cartelli. Che, infatti, scomparve poco dopo.

I riflettori elettorali puntano sulla corsa femminile

Tuttavia, l’eurodeputata si è accorta di aver commesso un errore. E, in serata, ha tentato di rimettere le cose a posto: «Mi rendo conto che si è trattato di uno scivolone, certo del tutto involontario – ha sottolineato – e chiedo scusa agli organizzatori e ai partecipanti perché lungi da me voler approfittare di opportunità simili di fare campagna per me. Lo conferma il fatto che nel mio discorso di saluto non ho fatto alcun cenno di carattere politico, sottolineando invece l’importante scopo dell’evento e al quale ho preso parte molto volentieri, come avvenuto nella scorsa edizione”. Dal vivo, invece, sembrava tutto molto naturale. L’eurodeputato ha parlato dello sport come «una forza trainante per l’avvio di qualsiasi tipo di attività, in particolare la cura e la ricerca sul cancro e sui tumori femminili». Ma davanti al petto aveva il cartello pubblicitario in bella vista pochi secondi prima della partenza, quando l’attenzione dei partecipanti e del pubblico era massima.

La polemica e l’intolleranza

«L’anno scorso, in città, ci sono state le elezioni per eleggere il sindaco. Ma nessun candidato e nessun partito ha voluto portare i propri simboli a Treviso in Rosa, nessuno. Lungi dal fare campagna elettorale”, sbottò un infuriato Big Leaguer. Se nella Lega Nord la protesta monta ma resta nascosta, dal centrosinistra non mancano le bordate. «Una cosa scandalosa – dice Antonella Tocchetto, consigliera comunale del Pd -, mai vista prima. Una manifestazione come Treviso in Rosa, organizzata per sensibilizzare contro la lotta ai tumori, non può essere usata come campagna elettorale”. Sulla stessa linea Carlotta Bazza, anche lei in consiglio comunale sotto la sigla del Pd: «L’eurodeputato Conte non si è comportato certo bene. Ha approfittato dei saluti per fare campagna elettorale per se stesso. Ora siamo arrivati ​​a questo. È vero che ha parlato anche il vicesindaco Manera ma è stato molto istituzionale e poi di fatto è vicesindaco. L’eurodeputato invece si è presentato con tanto di cartello. Davvero incredibile.”

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Il Gazzettino

 
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