1 su 5 sono pazienti “impropri” – .

1 su 5 sono pazienti “impropri” – .
1 su 5 sono pazienti “impropri” – .

Attese lunghe, estenuanti, snervanti, aspettando il proprio turno al pronto soccorso: è l’esperienza di molti. Ma c’è un ma: i dati dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, dicono che un paziente su quattro o cinque (cioè il 22%) ha accessi “impropri”, persone che hanno scelto di recarsi al pronto soccorso e al pronto soccorso, ma non era necessario.
Sono dati nazionali, che confermano le strutture territoriali di Monza e della Brianza: «Corrispondere» dice ad esempio Tiziana Fraterrigo, direttrice del pronto soccorso di Vimercate e direttrice del reparto medico dell’Asst Brianza.

Pronto soccorso a Monza e in Brianza: i dati a Vimercate

Solo Vimercate ha contato 70.794 accessi nel 2023, più di 190 ogni giornoe di questi 616 erano codici rossi (in pericolo di vita), 9.733 codici arancioni (condizioni molto gravi), 24.180 codici blu (urgenti ma differibili), 28.781 codici verdi (emergenze minori), 7.664 codici bianchi (non urgenti). I dati complessivi di quest’anno sono simili se non migliori: a gennaio 6.087 totali, a febbraio 6.273, a marzo 6.334, ad aprile 6.558.
È tra i verdi e i bianchi che si annidano gli “impropri”.cioè coloro che spesso potrebbero andare altrove senza ricorrere al pronto soccorso: tutti i bianchi (che poi sono chiamati a pagare il ticket), spesso i verdi. In un contesto di carenza di personale, il risultato è uno: pronto soccorso intasato. Anzi, “sovraffollato“, come si dice l’applicazione Salutile della Regione Lombardia dove sono presenti minuto per minuto le persone assistite o in attesa nei vari pronto soccorso ed i codici assegnati.

Pronto soccorso a Monza e in Brianza: i dati del San Gerardo

A supportare i numeri anche l’altro principale pronto soccorso di Monza e Brianza, quello del San Gerardo (comprendono poi il Policlinico di Monza, gli Istituti Zucchi – non valutati dall’app – Desio e Carate Brianza). L’anno scorso gli accessi totali al servizio Irccs sono stati 101.381 (276 al giorno)
Numeri da record per un pronto soccorso in attesa di un progetto per ampliare gli spazi a disposizione. Nel 2022 gli accessi sono stati 92.891, nei primi quattro mesi di quest’anno sono già arrivati ​​a 34.495 con un picco di 9.007, mai raggiunto nei tre anni precedenti, nel mese di marzo.
Lo scorso anno i codici rossi erano 2.829, pari al 2,79% del totale, e 20.504 i codici gialli, ovvero il 20,22%. I pazienti in codice verde continuano, come in ogni altro contesto nazionale, ad essere la percentuale prevalente di accessi: nel 2023 sono stati 45.211 pari al 44,6%.
Dopo i codici verde e giallo, i codici blu rappresentano la quota maggiore degli accessi. Si tratta di pazienti in condizioni stabili, ma sofferenti e che necessitano di ulteriori accertamenti diagnostici e visite complesse. Nel 2023 erano 17.525 pari al 17,29%.
Molto alta è anche la percentuale di codici bianchi che sicuramente rappresentano un uso improprio del pronto soccorso: sono pazienti con problematiche non urgenti che avrebbero dovuto rivolgersi al proprio medico. L’anno scorso erano 15.279, pari al 15,07% degli accessi.

Pronto soccorso a Monza e Brianza: minuti di attesa

La conseguenza del ricorso evitabile al sistema di emergenza e urgenza viene calcolato in minuti: in Lombardia (non esistono dati più discreti) un paziente con codice verde attende in media 247 minuti (quattro ore), i codici bianchi, che sono decisamente meno, 153. Secondo Agenas, «analizzando i pazienti che effettuano accessi abusivi, notiamo che si tratta soprattutto di uomini di età compresa tra i 25 e i 64 anni, quindi «in età lavorativa».
Sempre l’agenzia: “La lunga attesa rappresenta uno dei principali problemi dei servizi di emergenza. In media (italiano, ndr), per un paziente con codice bianco l’attesa prima di uscire dal pronto soccorso è di 164 minuti mentre per chi ha codice verde l’attesa sale a 229 minuti”.

 
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