“È difficile essere donna, madre e lavoratrice in Calabria!” – .

“Ma quanto è difficile essere donna, madre e lavoratrice in Calabria! Nel giorno in cui celebriamo le mamme, veri pilastri delle famiglie calabresi, non possiamo non dirci preoccupati per tutti quei dati che evidenziano una situazione critica per la donna lavoratrice e per la natalità nel nostro Paese. Sono dati allarmanti che ci parlano di un evidente squilibrio tra carichi assistenziali e vita professionale, con una quota significativa di lavoratrici che abbandonano il mercato del lavoro dopo essere diventate madri. È preoccupante notare che il 72,8% delle conferme di dimissioni dei neo genitori riguardano donne, evidenziando una chiara discriminazione di genere sul posto di lavoro. Save the children, ad esempio, nel suo ultimo rapporto parla di equilibrio tra madri, ed è proprio questa la sensazione che si ricava dalle tante storie di mamme e mamme. lavoratori che ci consultano per un parere sindacale o si rivolgono ai nostri servizi”, Lo affermano in una nota Mariaelena Senese, segretaria generale, responsabile del coordinamento Uil Calabria e Anna Comi delle Pari opportunità Uil Calabria.

“In questa giornata, quindi, non possiamo non richiamare l’attenzione sulle sfide che le donne devono affrontare nel conciliare lavoro e famiglia, e sottolineare l’importanza delle politiche a sostegno della genitorialità e della parità di genere sul posto di lavoro. Siamo convinti, infatti, che sia necessario attuare politiche di sostegno alla genitorialità, come il congedo parentale retribuito, gli asili nido accessibili e la flessibilità lavorativa per consentire alle donne di conciliare il lavoro con le responsabilità familiari. È inoltre necessario attuare politiche attive di promozione dell’occupazione femminile, attraverso programmi mirati di formazione professionale, incentivi all’assunzione di donne e azioni positive volte a contrastare gli stereotipi di genere nel mondo del lavoro, così come è di fondamentale importanza garantire parità e accesso universale ai servizi di cura e assistenza per i bambini. gli anziani e le persone con disabilità, al fine di alleviare il peso dell’assistenza sanitaria sulle donne e consentire loro di partecipare pienamente al mercato del lavoro. È evidente la necessità di aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. In Italia, tuttavia, il tasso di occupazione femminile è ancora significativamente inferiore alla media europea, con un divario tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile che rimane molto marcato”continuano.

“Le disparità territoriali aggravano ulteriormente la situazione, con le regioni meridionali d’Italia che registrano livelli di occupazione femminile notevolmente più bassi rispetto al resto del Paese. La Calabria, insieme ad altre regioni del Mezzogiorno, è purtroppo tra le più penalizzate da questa disparità. Nella nostra regione, poi, la qualità dei servizi per la prima infanzia è inaccettabile. Rispetto ad altre regioni italiane, il numero degli asili nido è molto basso, con una percentuale di posti coperti che non supera il 15%. istituzioni e datori di lavoro ad adottare misure urgenti per affrontare queste criticità, promuovendo politiche attive per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, garantendo pari opportunità di accesso al mercato del lavoro e investendo in infrastrutture e servizi di sostegno alla genitorialità non dovrebbe essere un ostacolo alla professionalità delle donne carriere, ma un’esperienza arricchente che contribuisce alla crescita e al benessere della società nel suo insieme. È tempo di agire per creare un luogo di lavoro più inclusivo, equo e sostenibile per tutti”. concludono Senese e Comi.

 
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