Tra le polemiche si prevede un servizio mare+treno dalla Cina a Salerno – .

Si prevede l’arrivo in Italia da Urumqi di un servizio intermodale mare-ferro di container carichi di passata di pomodoro, tra dubbi e polemiche. Lo ha annunciato all’inizio di maggio l’operatore logistico cinese Sdi Logistics, riferendo della partenza, lo scorso 26 aprile alle ore 11.18, di un convoglio di merci da Urumqi, cittadina nella regione autonoma dello Xinjiang, nella Cina nordoccidentale, con destinazione Salerno.

Nel dettaglio, il percorso prevede il transito del convoglio dallo scalo ferroviario cinese di Khorgos e da lì il suo passaggio attraverso il Kazakistan fino all’imbarco dal porto di Aktau, sul Mar Caspio. Dopo il trasporto via nave a Baku, in Azerbaigian, il treno verrà nuovamente trasportato via ferrovia in Georgia, fino al successivo reimbarco dal porto di Poti e transito via mare verso il Mar Nero, lo Stretto della Turchia e il Mediterraneo, fino appunto a , a Salerno. “Questo servizio – prosegue nella nota Sdi Logistics – adotta la modalità di trasporto combinato” e “non sarà riorganizzato a metà”.

A dire il vero del collegamento aveva già parlato a fine aprile, senza fornire troppi dettagli Tempi globaliun quotidiano che rappresenta l’ala nazionalista del Partito comunista cinese, in un articolo incentrato sul China-Europe Railway Express, il servizio di collegamento ferroviario tra il Paese orientale e il Vecchio Continente che, complice anche la crisi del Mar Rosso, partirà dal all’inizio del 2024 sta vivendo un boom di traffico.

Sul quotidiano il treno è stato presentato come “un ponte verso la prosperità” nell’ambito della Belt and Road Initiative, programma dal quale, come sappiamo, il governo italiano si è ufficialmente ritirato alla fine dello scorso anno. Iniziative come questa, secondo il quotidiano, avrebbero generato vantaggi innanzitutto per la regione dello Xinjiang, dove vive anche la minoranza uigura, economicamente più depressa rispetto alle regioni costiere orientali del Paese, creando “opportunità che le aziende straniere non dovrebbero mancare”.
Una prospettiva proposta anche da Li Shuanping, direttore del dipartimento One Belt One Road nella regione dello Xinjiang, secondo il quale il servizio per Salerno fornirebbe una garanzia per la stabilità delle filiere industriali e internazionali.

Tuttavia, coloro che non condividono lo stesso entusiasmo ‘statale’ cinese per il lancio del servizio sono stati testati e osservati da osservatori attenti al rispetto dei diritti umani, tra cui le ONG Uyghur Human Rights Project e Safeguard Defenders, che – secondo quanto è stato trovato da Formiche.net E Bitterwinter.org – lo scorso 7 maggio hanno scritto all’ambasciata italiana negli Stati Uniti chiedendo di “indagare sull’importazione di cibo dalla regione uigura” tramite il China-Europe Railway Express, sottolineando il rischio che merci prodotte in un’area possano essere importate in Italia dove il lavoro forzato “statale” è una pratica comune. Secondo le organizzazioni non governative, la pratica desta particolare preoccupazione nel settore agricolo, visto che secondo un rapporto lo Xinjang produce l’85% del cotone cinese e oltre il 70% della salsa di pomodoro, quota che sale al 90% se si guarda solo prodotto esportato. Nella lettera si inserisce anche l’allarme lanciato qualche mese fa dalla Coldiretti, che lo scorso agosto aveva espresso preoccupazione per “l’aumento del 50% delle importazioni di salsa di pomodoro cinese in Italia alla metà del prezzo di quella italiana, grazie allo sfruttamento dei prigionieri politici e la minoranza uigura nello Xinjang”. Di qui la richiesta delle due organizzazioni al governo di attivarsi immediatamente per “indagare sull’origine dei prodotti che arrivano a Salerno” e per “introdurre misure volte a prevenire l’importazione di beni realizzati con lo sfruttamento del lavoro”.

Va però anche ricordato a questo punto che l’avvio di un collegamento intermodale dalla Cina ai porti campani dedicato al trasporto delle conserve di pomodoro – seppure peculiare – non è però una novità. Già nel 2018 l’agenzia di stampa cinese Xinhua si trattava dell’attivazione di un servizio da parte della Xinjiang Xintie International Logistics Company che seguiva lo stesso itinerario da Urumqi, in quel caso con destinazione il porto di Napoli.

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