La Campania davanti alla Lombardia – .

Abbiamo descritto al Mattino del 15 maggio il cambio di ritmo della crescita Mezzogiorno. Oggi, scendendo lungo i rami del cambiamento, descriviamo il ritmo delle esportazioni. La tecnica è la stessa e prende in esame due periodi: il primo va dall’inizio delle statistiche (nel caso delle esportazioni regionali, dal 2000) all’ultimo trimestre del 2019, immediatamente prima dei due “cigni neri” che hanno colpito l’economia mondiale (prima la pandemia, poi le guerre); la seconda parte da dove arriva la prima e arriva fino all’ultimo trimestre del 2023. I dati Istat non sono destagionalizzati, e abbiamo quindi adottato una rudimentale destagionalizzazione, prendendo per il valore di la serie mobile di 4 trimestri esportazioni regionali. Il cambiamento di ritmo può essere visto prima rendendo il valore iniziale del primo periodo pari a 100 (4° trimestre 2000) e vedendo dove arriviamo alla fine del 2019. E poi rendendo il valore iniziale del secondo periodo pari a 100 ( T4 2019) e vedere dove arriveremo alla fine del 2023.

Il primo grafico parla chiaro: nel ventennio del primo periodo le esportazioni del Centro-Nord hanno superato l’andamento del Mezzogiorno (il grafico rappresenta la dinamica, non i livelli, che sono, ovviamente, molto più elevati a nord del Garigliano). Ma nei successivi quattro anni, quasi cinque anni, le dinamiche sono cambiate: le esportazioni del Sud sono cresciute più di quelle del Centro-Nord. E questo scatto di crescita ha subito un’accelerazione nel 2023, nonostante due fattori che hanno contribuito a svantaggiare il Sud. Il primo fattore risiede nel fatto che l’esportazione di prodotti petroliferi raffinati (importante soprattutto per le isole Sicilia e Sardegna e per la Basilicata), ha subito un rallentamento lo scorso anno, a causa del calo del prezzo del petrolio e del gas (i dati sulle esportazioni sono in valore, non in volume). Il secondo fattore risiede nel fatto che il Centro-Nord ha beneficiato nel 2023 di un’anomala impennata dell’export di prodotti farmaceutici marchigiani (l’aumento del 371% da Ascoli Piceno alla Cina di un farmaco anti-Covid Paxlovid prodotto dallo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno).

Questi fattori negativi sono stati più che compensati dall’aumento delle esportazioni di autoveicoli, prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici provenienti da Campano (Napoli in particolare). Ma non solo. Nell’intero 2023, l’aumento delle esportazioni è più marcato per il Sud (isole escluse, +16,8%) e più contenuto per il Nord-Ovest (+2,7%), mentre si registra un calo per il Nord-est (- 1,0%) e il Centro (-3,4%) ed una netta contrazione per le Isole (-21,0%). Le regioni più dinamiche per l’export sono la Campania (+28,9%), Molise (+21,1%), Calabria (+20,9%), Abruzzo (+13,6%), mentre tutte le regioni del Centro-Nord presentano valori a una cifra o negativi. aumenta.

Lo stesso esercizio di cui sopra è stato fatto per due regioni simbolo, Lombardia e Campania: la prima è la più grande regione esportatrice del Centro-Nord, la seconda il più grande del Sud. Il secondo grafico mostra come il vantaggio di crescita di Lombardia nel primo periodo, ha cambiato direzione nel secondo, sotto il forte impulso delle esportazioni campane.

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La mattina

 
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