“Non andate al Nord, a Cosenza abbiamo medici molto bravi soprattutto in un reparto particolare”. – .

Riceviamo la testimonianza di un nostro lettore:

Vorrei condividere con voi l’esperienza che mio marito, malato di cancro, ha avuto all’ospedale di Cosenza.

I media rappresentano continuamente l’immagine della sanità pubblica calabrese allo sbando, per carenza di personale, strutture ospedaliere fatiscenti, liste di attesa Problemi interminabili che spesso portano i cittadini bisognosi di cure a rivolgersi al privati, o, nella peggiore delle ipotesi, da curare fuori dalla nostra regione. Ebbene, il fatto che la sanità calabrese sia da tempo in grande difficoltà è una novità sempre conosciuto. Le criticità sono infinite, molte riconducibili a scelte politiche e quelle amministrative sbagliate, come quella dei tanti tagli al Sistema Sanitario Nazionali che tolgono risorse fondamentali ai territori e alle strutture ospedaliere pubblico, penalizzando soprattutto le regioni meridionali.

Tuttavia, penso che ci sia una tendenza tra molti verso un’amplificazione di fenomeno, e questo soprattutto da parte di politici e giornalisti, alcuni dei quali interessati solo per pubblicizzare se stessi, che forniscono una rappresentazione dell’assistenza sanitaria Calabrese che provoca indignazione, poiché non tiene conto dell’eccellenza e della professionalità che sanno garantire, giorno dopo giorno, con il loro lavoro, il diritto alla vita cura e salute e che, pertanto, meritano di essere valorizzate.

Proprio in virtù della mia recente esperienza mi sento di poter dire che è buona l’assistenza sanitaria esiste anche in Calabria dove, con grandi sacrifici e spirito di abnegazione, ci sono medici e personale sanitario che contribuiscono ai soccorsi sofferenza dei malati e delle loro famiglie. Mi riferisco in particolare, per la questione che mi riguarda, al dipartimento di urologia presso l’ospedale di Cosenza, dove si trova mio marito, malato di cancro ha subito un delicato intervento nel febbraio 2024, eseguito magistralmente dal Professore Michele Di Dio, con tutti al seguito la sua straordinaria squadra.

La nostra odissea è iniziata lo scorso anno, quando, dopo aver effettuato alcuni esami, a mio marito è stata diagnosticata una neoplasia vescica altamente infiltrante, che ci ha tenuto con il fiato sospeso fino al giorno successivo dell’intervento.

Non lo nego, viste le controversie che riguardano il nostro sistema sanitaria, avevamo qualche riserva sulla scelta di affrontare la nostra calvario in Calabria, ma poi abbiamo deciso fermamente di non lasciarci condizionati da inutili stereotipi e pregiudizi e affidarsi completamente ad essi alle cure dei nostri medici, in particolare alla professionalità del Professor Di Dio e i suoi validi collaboratori.

ILil 26 febbraio, dopo alcuni cicli di chemioterapia, seguiti da un lungo ciclo delle indagini preparatorie, è stato effettuato l’intervento chirurgico, il quale non si può certo definire di routine, richiedendo, per la sua complessità, competenze particolari e competenze di alto livello.

Dover asportare un tumore ad alto rischio di progressione è doveroso ricorrere ad un intervento chirurgico particolarmente delicato. Il professor Di Dio ha eseguito un intervento in anestesia generale “cittostomia radicale con neovescica ortotopica”, nella prospettiva di a recupero immediato della continenza urinaria e della funzione sessuale, nonché le normali funzioni che avrebbe il delicato intervento inevitabilmente compromesso.

Pochi mesi dopo l’operazione, le nostre aspettative non sono state soddisfatte stato ignorato. L’intervento è riuscito perfettamente, ora è il momento di tornare indietro gradualmente alla vita normale. Il decorso postoperatorio sarà sicuramente lungo, vista la complessità e l’importanza dell’intervento, ma i risultati sono stati subito evidenti soddisfacenti che ci aiutano a guardare avanti con ottimismo e ad affrontare con maggiore serenità la lotta verso la completa guarigione. Di solito, però, a causa del pregiudizio radicato nei confronti delle nostre strutture si preferisce che interventi di una certa importanza migrino verso altri ospedali del nord, senza considerare che, nonostante luci ed ombre, anche nel nostro Nella martoriata Calabria ci sono grandi professionisti, in grado di rispondere esigenze di cura del paziente e di realizzare, seppur tra mille difficoltà, risultati eccellenti. Senza ombra di dubbio è tornato il professor Di Dio, un professionista di altissimo livello a pieno titolo tra le eccellenze della nostra regione, e non solo.

Io sento, da aggiungere inoltre che l’intero reparto di urologia dell’ospedale Cosenza, grazie alla serietà e professionalità del personale medico e paramedico, è un reparto di grande pregio che non ha nulla da invidiare agli altri reparti ospedali delle grandi strutture del Nord.

L’esperienza che abbiamo vissuto, e che stiamo ancora vivendo, mi ha permesso, quindi, per vivere in prima persona una realtà molto diversa da quella che troppo spesso però superficialità e scarso senso critico, viene descritta, una realtà fatta di professionisti, non solo altamente preparati, ma anche sempre attenti esigenze dei pazienti, sempre molto attento, disponibile e tempestivo.

Alla luce di quanto detto desidero porgere un sentito ringraziamento a Il professor Michele Di Dio, fulgido esempio di eccellenza sanitaria, fantastico professionale, estremamente disponibile, cordiale e soprattutto umano, sempre pronti a donare una parola di conforto ai pazienti e alle famiglie.

Uno sincero l’apprezzamento va ovviamente a tutti gli operatori del reparto, specialisti del
grande esperienza e straordinarie qualità umane. Come cittadina che ama la sua terra sento quindi il dovere di offrirne una testimonianza positiva della sanità calabrese, una sanità che, seppure tra mille disagi, riesce a resistere ed essere altamente competitivo.

Rappresentare il sistema sanitario calabrese come una realtà allo sbando, che non ha più speranza, non rende giustizia alla nostra terra, perché no si tenga conto di chi, nonostante tutto, ha deciso di restare a casa propria servizio, svolgendolo con grande dignità e professionalità nel lavoro del medico. Aggiungo questa continua ed insistente denigrazione del nostro sistema l’assistenza sanitaria non ha nulla di costruttivo, visto che, soprattutto da parte del professionisti, ci preoccupiamo di evidenziare sempre e solo le negatività, senza affrontare problemi reali, che esistono e dovrebbero essere affrontati maggiore senso di responsabilità e meno chiacchiere. Insomma, ce ne sarebbe bisogno che c’erano più azioni e meno parole.

Nel rinnovare i miei più sinceri ringraziamenti al Professor Di Dio e a tutti è una squadra formidabile, concludo con la speranza che si possa ritornare parlare seriamente della sanità calabrese, senza giudizi preconcetti, avendo come unico obiettivo un efficace recupero delle condizioni critiche in cui si trova è nell’esclusivo interesse di medici e paramedici, dei quali è necessario sostenere e valorizzare il lavoro e, quindi, nell’interesse dei nostri pazienti.

Barbara

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