“Sarebbe un errore gravissimo respingere il progetto del filobus” – .

“Sarebbe un gravissimo errore ripudiare il progetto del filobus proponendo alternative di mobilità che a nostro avviso, oltre ad essere di dubbia realizzazione, non sarebbero in grado di garantire una mobilità sostenibile diffusa ed efficiente”.

Con queste parole la CGIL (per la precisione il segretario della CGIL Pescara Luca Ondifero e quello della Filt Cgil Pescara Patrizio Gobeo) entra nel dibattito elettorale sui trasporti pubblici ribadendo il suo sì alle infrastrutture ed esprimendo al contrario tanti dubbi su chi avanzare proposte alternative come la metropolitana di superficie rilanciata in particolare dal candidato sindaco del centrosinistra Carlo Costantini.

“Rispettando democraticamente e legittimamente l’opinione di tutti, anche di coloro che si esprimono come rappresentanti delle forze politiche che negli anni e a tutti i livelli istituzionali (Regione Abruzzo, Comune di Pescara, Comune di Montesilvano, consiglio di amministrazione della ex Gtm spa e consiglio di amministrazione amministratori della Tua Spa) hanno espresso pareri ma soprattutto atti formali diametralmente opposti a quanto oggi si va affermando, la CGIL invece ritiene coerentemente di mantenere la stessa posizione espressa nel corso di tutti questi anni”, prosegue il sindacato. Una posizione, ricorda il sindacato, “sottolineata appena tre anni fa con una posizione unitaria sulla quale si identificavano tutte le principali organizzazioni confederali e sindacali presenti sul territorio, convinte che solo riservando spazi esclusivi da dedicare al trasporto pubblico locale si possa Si potrebbe ridurre drasticamente il numero delle auto che ogni giorno entrano in città e allo stesso tempo incentivare davvero un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici e collettivi nonché una maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. Insomma, ‘una città moderna, connessa, ecosostenibile, a misura d’uomo e senza barriere architettoniche’”, commenta. .

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Nel sottolineare che almeno due dei quattro candidati sindaco “si sono dichiarati convinti di dover abbandonare il progetto del filobus e di dover restituire ai residenti l’ex linea ferroviaria, la cosiddetta strada parco) (espressione dei comitati o della comunità?)”, la CGIL esprime non pochi dubbi sulla proposta della metropolitana di superficie “realizzabile con il potenziamento delle attuali infrastrutture ferroviarie nonché con il potenziamento dei treni regionali tra Montesilvano e Pescara Porta Nuova” e ciò perché quel progetto non, a differenza di quanto affermato, essere semplice o economico. Le stazioni coinvolte sarebbero quelle di Silvi, Città Sant’Angelo, Montesilvano, Pescar e Francavilla al Mare con cinque fermate per la metropolitana di superficie e lo stupore del sindacato, dice lui stesso, sta nel fatto che quel progetto è stato effettivamente definito” come semplice quanto economico”.

Sorpresa che “deriva dal fatto che a pronunciarla sono stati politici di discreta esperienza che hanno frequentato assiduamente e anche di recente i palazzi politici, arrivando anche ai più alti livelli istituzionali e, come tali, dovrebbero conoscerne a fondo competenze, fattibilità, costi e tempi. di realizzazione di nuove infrastrutture ferroviarie, ma anche gli aspetti tortuosi legati ai contratti di servizio notoriamente stipulati con la Regione Abruzzo e con i quali viene garantito l’esercizio del trasporto pubblico (quantità e frequenza delle corse)”.

La contestazione o comunque il dubbio nasce dal fatto che “la realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, delle stazioni e della circolazione ferroviaria e più in generale gli interventi di ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria che riguardano sia il trasporto locale che quello a lunga percorrenza, nascono da accordi quadro notoriamente siglato tra RFI (Rete ferroviaria italiana – Società del gruppo FS) e le rispettive Regioni. Nel caso dell’Abruzzo, ad esempio, l’ultimo accordo quadro con la Regione è stato siglato nel 2022 con validità quinquennale (2023-2027) e non ci sembra che tra i progetti ipotizzati ci sia la realizzazione e l’attivazione di cinque nuove fermate se escludiamo quelle già esistenti ed operative, ovvero Pescara Porta Nuova – Pescara S. Marco e Tribunale di Pescara oltre a quella in corso presso l’aeroporto di cui si parla da tempo di realizzazione ma che ancora tarda a concretizzarsi . Così come è alquanto difficile ipotizzare – insiste la CGIL – che su una linea ferroviaria come quella adriatica interessata dal passaggio dei treni ad alta velocità (e che hanno una loro ovvia priorità) e dei treni per il trasporto delle merci, potrebbe essere pensato di ottenere da RFI tracce orarie aggiuntive per aumentare la frequenza e la circolazione dei treni regionali”.

Da qui la non semplicità per il sindacato che trova “ancora più bizzarro pensare che la metropolitana leggera sul sito ferroviario costituisca addirittura una soluzione estremamente vantaggiosa dal punto di vista economico. Considerato che anche per la stipula del contratto di servizio con Trenitalia il naturale interlocutore è l’ente regionale (l’ultimo contratto decennale è stato firmato con la Regione Abruzzo il 21 dicembre 2023 che prevedeva 4,1 milioni di treni-chilometro all’anno, pari a 167 treni al giorno), è appena il caso di ricordare alla stessa opinione pubblica che un chilometro di treno costa circa 13 euro, quasi quattro volte di più di quanto costano 3-4 euro un chilometro di gomma o un chilometro di filobus”.

“Inoltre, anche nell’ipotesi che i problemi sopra elencati venissero magicamente superati, vi sarebbe poi l’assoluta incompatibilità di un trasporto pubblico locale diffuso porta a porta (ottenibile utilizzando l’ex tracciato ferroviario) con una metropolitana di superficie che non essere minimamente in grado di fornire risposte a chi sceglie i mezzi pubblici per risparmiare tempo e per avvicinarsi il più possibile alle destinazioni di interesse”. Insomma, per il sindacato anche l’utilità “temporale” sarebbe impossibile da soddisfare.

“Infine ci permettiamo tranquillamente di sollevare la questione relativa alla restituzione dei circa 30 milioni di euro di finanziamento, gran parte dei quali già spesi. Chi li assumerà? La Regione? Comuni? Tuo? Questi sono in sintesi alcuni dei nostri dubbi, sui quali invitiamo i candidati a sindaco a riflettere seriamente e ricordiamo loro di essere coerenti con le posizioni nel tempo avallate”.

Positivo, invece, il giudizio sulla volontà espressa dai candidati sindaco che i trasporti pubblici siano totalmente gratuiti. Qualcosa che già accade in altre regioni e comuni italiani ad esempio studenti, pensionati e persone a basso reddito.

“Una soluzione auspicata in campagna elettorale per le recenti elezioni del presidente della Regione e che non sarebbe davvero male se venisse emulata anche dalle altre amministrazioni comunali abruzzesi localizzate nelle aree interne della nostra regione – conclude il sindacato – , anche se nutriamo qualche perplessità alla luce della ventennale difficoltà nell’estendere i benefici del biglietto unico a tutti i cittadini abruzzesi”.

 
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