sul Sin Crotone-Cassano-Cerchiara (CCC) e rifiuti speciali – .

Camera degli atti

Interpellanza 2-00381

presentato da

BONELLI Angelo

testo di

Mercoledì 22 maggio 2024, seduta n. 297

Il sottoscritto chiede di essere consultato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energeticasapere – dato che:

tra i siti di interesse nazionale con decreto ministeriale n. 468 del 2001, il Peccato di «Crotone-Cassano-Cerchiara», (Sin CCC) è stato classificato, perimetrato con il decreto ministeriale del 26 novembre 2002 e poi sottoposto a nuovo perimetro con il decreto ministeriale del 9 novembre 2017;

all’interno dell’area Sin Eni rewind possiede una superficie di 71,5 ettari corrispondente agli impianti ex Pertusola, ex Agricoltura ed ex Fosfotec, successivamente dismessi;

parte dei residui di lavorazione prodotti dai tre stabilimenti venivano stoccati nelle aree adiacenti, ubicate lungo la fascia costiera oggi identificate come “discariche fronte mare” ex Fosfotec ed ex Pertusola;

le principali contaminazioni rilevate nel Peccato Calabrese provengono da metalli pesanti, quali arsenico, cadmio, mercurio, piombo, zinco e altro, composti inorganici, composti organici di varia natura, compresi alifatici clorurati, materie prime di natura chimica e metallurgica, lavorazioni residui ad alto contenuto di radioattività;

con sentenza definitiva del tribunale di Milano del 24 febbraio 2012 Eni Syndial SpA (ora Eni rewind) è stata ritenuta responsabile e pertanto condannata per accertato “danno ambientale” causato dal deposito e dall’occultamento nel sottosuolo di materiale nocivo derivante da rifiuti di lavorazione industriale produzione;

il 23 febbraio 2023 è stato presentato il VI rapporto “Sentieri” sullo stato di salute della popolazione residente in 46 aree contaminate del Paese, di cui 39 Sin e 7 Sir, per un totale di 316 comuni;

tra i siti oggetto di indagine c’è il Sin CCC, in cui i dati complessivamente mostrano un profilo sanitario con diverse criticità e dove si rileva eccesso di rischio per patologie tumorali e renali, per alcune delle quali un legame eziologico con contaminanti rilevati in matrici ambientali;

in data 24 ottobre 2019 è stato approvato il progetto operativo di bonifica “fase 2” che prevedeva da Eni, anche su indicazione del provvedimento unico di autorizzazione regionale, la rimozione e il conferimento, al di fuori della regione Calabria, di tutti i rifiuti pericolosi da bonifica, compresi Norma e Tenorm con amianto e, successivamente, con decreto direttoriale n. 7 del 3 marzo 2020 è stato approvato il piano di bonifica “fase 2”;

nonostante tale accordo, Eni ha proposto, in una fase successiva, di lasciare i rifiuti speciali pericolosi nel crotonese trasferendoli a pochi chilometri di distanza, oppure in una discarica privata a Columbra, adiacente a tre centri abitati;

con atto 0006936 del 18 gennaio 2023, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha indetto, su richiesta di Eni rewind, la conferenza di servizi delle indagini preliminari (sincrona), avente all’ordine del giorno: presentazione del documento «Discarica di lungomare ed aree industriali di pertinenza a Eni rewind spa progetto operativo di bonifica “fase 2” (decreto dirigenziale della Regione Calabria n. 9539 del 2 agosto 2019 e decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare prot. n. 7 del 3 marzo 2020). Variante al Pob “fase 2”: “Realizzazione di una discarica ad hoc per rifiuti Tenorm con amianto derivante dalle operazioni di bonifica della ex discarica Fosfotec Farina-Trappeto all’interno del sito rewind Eni di Crotone”»;

in data 11 maggio 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha comunicato il «provvedimento di conclusione negativa del procedimento»;

è fissata una nuova riunione della conferenza dei servizi per il 17 giugno 2024;

con delibera n. 269 ​​del 12 marzo 2024, la Giunta regionale della Calabria ha approvato il piano regionale di gestione dei rifiuti, che al paragrafo 32.2 del quale, «Esclusione dall’ambito di applicazione dei criteri di localizzazione», prevede che: «ferme restando le norme sovraordinate, la le disposizioni relative ai criteri di localizzazione non si applicano nei seguenti casi (…): lett N) “discariche permanenti per impianti di messa in sicurezza e trattamento rifiuti realizzate nell’area oggetto di bonifica e destinate ad operazioni di bonifica di siti contaminati secondo le procedure del Titolo V del decreto legislativo n. 152 del 2008, fermo restando l’obbligo di rimozione degli impianti di trattamento una volta ultimata la bonifica”;

tali provvedimenti potrebbero essere utili ad Eni rewind per perseguire ed ottenere, dopo anni di comportamenti omissivi, la revoca dell’impegno a smaltire detti rifiuti fuori dal territorio della Regione Calabria e a realizzare nuove discariche appositamente realizzate per tenorm con amianto nel peccato –:

qualora il Ministro interpellato non ritenga necessario adottare iniziative rilevanti affinché il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nella conferenza dei servizi del 17 giugno 2024, si opponga alla richiesta di Eni rewind di procedere alla revoca dell’impegno che grava su di essa smaltire i rifiuti industriali speciali pericolosi di Crotone al di fuori del territorio della regione Calabria e affinché, dopo anni di omissione, venga tempestivamente attuato il piano definito (DM n. 7 del 3 marzo 2020) e la bonifica e riparazione del danno ambientale nel peccato CCC.
(2-00381) «Bonelli, Borrelli».

 
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